Скачать книгу
Если нет возможности читать онлайн, скачайте книгу Salvato Da Una Ninfa Marina файлом для электронной книжки и читайте офлайн.
Salvato da una ninfa marina
Rebekah Lewis
Questa è unopera di fantasia. Nomi, personaggi, occupazioni, luoghi, eventi e avvenimenti sono il prodotto dellimmaginazione dellautore o sono usati in modo fittizio. Ogni somiglianza con persone reali, vive o morte, o con eventi reali, è una pura coincidenza.
Editing di Sandra Sookoo
Cover Art di Victoria Miller
Tradotto da Valentina Giglio
Copyright © 2018 by Rebekah Lewis
Tutti i diritti riservati.
Questo libro o qualsiasi sua parte non possono essere riprodotti o usati in qualsiasi modo senza il permesso scritto ed espresso dellautore, eccetto nel caso di brevi citazioni nelle recensioni del libro.
Stampato negli USA
www.Rebekah-Lewis.com
Sommario
Titolo Pagina
Copyright Pagina
Dedica
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Epilogo
Libri di Rebekah Lewis
SullAutrice
Dedica
Alle mie sorelle, Tiffany e Carrie Ann.
Abbiamo passato ore infinite a guardare e leggere insieme le fiabe.
Non lo avrei fatto in nessun altro modo
I sogni si realizzano, se solo lo desideriamo abbastanza.
Puoi avere tutto dalla vita se sacrifichi qualsiasi altra cosa per questo
J.M. Barrie, Peter Pan
Capitolo 1
Summerfield, 1817
Un urlo soffocato svegliò di soprassalto il capitano James Harlow. Mentre scattava in piedi, cadde dalla sedia. Imprecò quando la sua testa toccò il legno solido e il dolore si trasmise lungo la sua colonna vertebrale. Si era addormentato alla scrivania nel suo studio e ora la mappa che aveva aperto davanti a sé pendeva in modo precario da un lato. La sua lanterna preferita, che aveva preso dalla sua nave, mandava delle ombre che correvano in ogni direzione mentre la fiammella tremolava e danzava come un folletto intrappolato dietro un vetro. Aveva sentito un grido o lo aveva solo sognato?
Mentre si alzava in piedi, restò in ascolto, ma sentì solo il vento che sferzava tra gli alberi. Sentiva dolore in tutto il corpo, ma non sarebbe stato tranquillo fino a quando non avesse controllato la situazione della tenuta di suo padre. Forse un servitore non riusciva a dormire ed aveva fatto cadere un vassoio o aveva visto un topo. Non che ciò accadesse di frequente. Aveva i nervi tesi, e non perché si fosse svegliato in quel modo. Cera qualcosa che non andava, ma non riusciva a capire cosa. Aveva sviluppato una specie di sesto senso per il pericolo imminente durante le sue spedizioni per mare e cera qualcosa in agguato in quel luogo che costituiva una minaccia.
Un asse di un pavimento scricchiolò lì vicino. Fissò la porta, aspettandosi che Rollins, il suo valletto, entrasse, nonostante quello fosse uno strano orario per andare in giro. La normalità avrebbe alleviato la sua tensione. Eppure nessuno bussò o entrò. Con un profondo respiro, James tornò alla scrivania e cercò sotto questa, dove teneva nascosta una pistola in una cavità segreta, poi, con larma in mano, si avvicinò alla porta per controllare. Mentre la apriva lentamente e faceva un passo nel corridoio, la sua camicia bianca larga e sbottonata si gonfiò per una corrente daria. Una porta o una finestra dovevano essere state lasciate aperte- o forzate.
Se solo avesse visto lombra così vicina alla sua, prima che un altro asse cigolante rivelasse la posizione dellintruso. Invece, le notò entrambe nello stesso momento. James si girò, puntando larma, ma era troppo tardi. Forse avrebbe potuto evitare il colpo alla tempia del calcio della pistola dellintruso, o forse no. Il suo ultimo pensiero prima di perdere i sensi, fu quello di desiderare di avere fatto qualcosa di più nella vita. Di essere stato un uomo migliore. Non avrebbe lasciato niente dietro di sé come eredità.
***
LACQUA GELIDA LO COLPÌ sul viso un po più tardi e lui annaspò, inghiottendo il liquido e sentendosi soffocare, cercò di muovere le braccia per nuotare, ma era bloccato e legato a...un albero? James sputò, tossì, sbatté gli occhi e cercò di riacquistare la consapevolezza dei luoghi intorno a lui. Non stava affondando nel mare, ma nei boschi, probabilmente quelli della sua proprietà, e stava riprendendo coscienza davanti al suo assalitore che era- un ragazzo. Beh, non proprio un ragazzo, ma sicuramente al limite della giovinezza. Non più grande di diciassette anni, al massimo.
Chi diavolo sei? Con lo svanire dello stupore, lirritazione riempì rapidamente il vuoto. James guardò il ragazzo con cipiglio, con la strana sensazione di averlo già visto da qualche parte. Poteva giurarlo sulla propria vita, non si ricordava dove.