Cuori Infuriati - Amy Blankenship страница 4.

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«Kyoko, ti ha lasciato un segno da qualche parte?» chiese Toya con voce calma, mentre dentro di sé urlava, rifiutandosi di credere alla realtà. Le scostò i capelli per guardarle il collo prima che lei potesse rispondergli. Sentiva il suo cuore battere forte sotto la pelle mentre cercava eventuali segni nascosti che Kyou poteva averle lasciato.

Kyoko cercò di respingere la sua mano, ma lui non smise, così gridò: «No, non ha fatto niente! Perché?», stava iniziando a perdere la pazienza. Che cosa voleva dire Toya con Ti ha lasciato un segno?. Le venne la pelle doca immaginando una scena di vampiri di un vecchio film in bianco e nero. Poi la scena si trasformò in un film più recente, in cui il vampiro era affascinante e e la scacciò subito dalla mente.

Toya scostò la mano, non avendo trovato alcun segno, ma la guardò molto intensamente, con il cuore che gli martellava ancora forte nel petto. «Non va bene.». La vide portarsi le braccia al petto come se avesse freddo. Ringhiò in gola, guardando nei suoi occhi color smeraldo.

«Dora in poi, starai vicino a me.». Fissò le sue labbra per un minuto, non gli piaceva il fatto che Kyou lavesse baciata e lui no. Gli sembrava di impazzire e questo lo faceva infuriare ancora di più. Annusò di nuovo il suo profumo; avvertiva ancora lodore di suo fratello e non gli faceva piacere.

«Kyoko, fai un altro bagno.» le disse un po bruscamente, cogliendola di sorpresa e facendola innervosire.

«Ma lho appena fatto!», i suoi occhi di smeraldo gli lanciavano scintille.

Toya sorrise tra sé. Amava farla arrabbiar, era così carina. Poi, annusando di nuovo, le disse: «Puzzi!».

«Toya!» urlò Kyoko, stringendo i pugni lungo i fianchi.

Lui sentì il proprio corpo appesantirsi e si accasciò. Dio, odiava quando lei gli lanciava lincantesimo addomesticante. «Kyoko, smettila!» la fulminò con lo sguardo. «Dannazione!».

«Beh sei maleducato! Io non puzzo!». Lei abbassò lo sguardo, sperando che Toya rimanesse fermo, così lo avrebbe bloccato di nuovo.

Sentendo che gli effetti dellincantesimo stavano svanendo, Toya si rialzò lentamente, sperando che lei non glielo lanciasse di nuovo. «Kyoko, ascolta, ti prego, fai un altro bagno. Tu non lo senti, ma io sì.», e cercò di spiegarsi, ma lei lo interruppe.

«Toya!» sibilò Kyoko e lui si accasciò di nuovo. Era fortunato che non lo stesse prendendo a calci.

Rimase così per un minuto, poi Kyoko abbassò lo sguardo. Lentamente, lui la guardò e sussurrò: «Hai il suo odore addosso.», poi si alzò, con i suoi occhi di argento fuso nascosti sotto la frangia scura, e i riflessi brillarono alla luce del sole. Perché Kyoko non capiva che non sopportava lidea di sentirle addosso lodore di Kyou e non il suo?

Toya si voltò e sincamminò nel bosco, lontano da lei lasciandola lì confusa. Aveva unaria così triste mentre parlava. Kyoko abbassò la testa, sentendosi la persona più stupida del mondo, anzi di entrambi i mondi. Sapeva che, tra tutti i suoi fratelli, quello con cui lui andava meno daccordo era Kyou nonostante fossero dalla stessa parte. Avevano sempre combattuto tenendosi a distanza.

«Oh Toya, mi dispiace.» sussurrò nel vuoto che lui aveva lasciato. Tornando di nuovo in acqua, si spogliò e fece un bagno per lavare via lodore di Kyou.

Sorrise pensando: Non gli piace lodore di Kyou. Forse è geloso?. Poi sospirò, ripensando: O semplicemente non gli piace Kyou?. Ricordando ciò che era successo prima, mentre era da sola, si affrettò a lavarsi, non volendo altri visitatori sgraditi. Uscì rapidamente dallacqua, si vestì e si diresse allaccampamento.

Kyoko giunse alla radura dove sapeva che Toya lavrebbe aspettata, e infatti era lì. In quel momento non voleva affatto stare da sola con lui, visto quello che era successo alla sorgente. Scrutò rapidamente larea in cerca di Kamui, ma non lo vide. «Dovè Kamui?» chiese nervosamente.

Toya stava aspettando che lei tornasse, anche se era arrivato con solo pochi minuti di anticipo perché la stava sorvegliando per assicurarsi che Kyou non tornasse per finire quello che aveva iniziato.

Scrollò le spalle come se non gli importasse, rispondendole: «È andato da Sennin. Tornerà in mattinata così potremo proseguire.».

Aveva mandato Kamui dal vecchio per chiedergli se sapeva qualcosa sul luogo in cui potrebbero trovarsi i talismani. Da qualche parte nel profondo della sua mente, Toya sapeva che era solo una scusa per stare da solo con lei per un po ma non glielo avrebbe detto.

Kyoko sospirò e si sedette, chiudendo gli occhi e appoggiandosi allalbero. Dannazione, era di nuovo nella stessa situazione che aveva evitato con la passeggiata. Cercando di distrarsi, la prima cosa che le venne in mente fu Kyou, con i suoi occhi dorati che lasciavano trasparire un velo di emozione. Era la prima volta che lo vedeva mostrare emozioni oltre allinespressività o alla rabbia in battaglia. E laveva anche baciata.

Perché laveva baciata in quel modo? E perché lei non aveva cercato di fermarlo? Era come se non fosse stata in grado di pensare, ma solo di sentire. Anche se aveva ancora molta paura di lui, al tempo stesso si sentiva al sicuro. Dopotutto, era uno dei suoi guardiani. Non le avrebbe fatto del male o sì? Era il suo primo bacio e non lo avrebbe mai dimenticato. Guardò Toya e lo sorprese a fissarla di nuovo.

Toya aveva visto le emozioni alternarsi sul suo viso e si chiese a cosa stesse pensando. Sembrava nascondere un segreto, poi notò il leggero rossore sulle sue guance e capì di avere ragione stava pensando a Kyou! Sentì un grido rimbombargli nella testa. Quando Kyoko si voltò, la guardò. Poi si girò e guardò dallaltra parte, incrociando le braccia sul petto e lasciandola confusa a guardargli la schiena.

Kyoko aggrottò la fronte, poi gridò: «Che cosa dovrei fare?». Lui non si girò né le rispose. Per che cosa era arrabbiato, adesso? Allimprovviso, un brivido le corse lungo la schiena e il cuore cominciò a batterle con forza il male. Alzando il viso, chiuse gli occhi e sentì loscurità avvicinarsi. Si trattava senza dubbio di un demone e aveva un frammento del Cuore di Cristallo Protettore.

Toya percepì il battito accelerato di Kyoko e si girò a guardarla. «Kyoko, che succede?», la sua voce era piena di preoccupazione, facendogli dimenticare di essere arrabbiato con lei.

«Un talismano, molto potente e contaminato dalloscurità. Si muove veloce in questa direzione.», indicò verso sinistra ed entrambi scattarono in piedi e cominciarono a correre in quella direzione. Non avevano fatto molta strada quando sentirono qualcosa schiantarsi tra gli alberi, direttamente davanti a loro.

Il corpo di Toya si mosse con armonia, gli avambracci sbatterono sui fianchi come per richiamare la sua attenzione sul potere che si nascondeva lì. Con un semplice movimento del polso, il pugnale di fuoco scivolò fuori dalla sua carne e lui balzò davanti a Kyoko, spingendola dietro di sé con laltra mano. Si preparò, poiché la foresta di fronte a loro aveva assunto vita propria. Gli alberi e il fogliame circostanti frusciarono e sbucò un enorme demone.

Kyoko deglutì a fatica mentre lo guardava. Era circa dieci volte più alto di loro e sembrava molto cattivo. Guardò il cielo azzurro e si chiese se si sarebbe mai abituata al fatto che i demoni vivessero lì. Poi sussultò quando quegli orribili occhi rossi fissarono lei e Toya.

Toya annusò laria, facendo una smorfia. Quellessere puzzava come se fosse stato sepolto e lasciato a marcire a lungo prima di strisciare fuori dalla propria tomba. Avrebbe giurato che fosse Hyakuhei a controllarlo, perché non percepiva un tale potere in un demone da molto tempo.

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