Seduto al traballante tavolo di fronte ad Oxana, le fece un gran sorriso come se si aspettasse che lei facesse qualcosa per lui.
Alletà di quarantun anni, Oxana si considerava snella, quasi atletica. Sapeva cosa avrebbero fatto gli uomini per lei se lavesse desiderato.
Oxana fissò Raymond con uno sguardo gelido. Cosa ne pensa di questo glorioso pomeriggio amazzonico?
Fa schifo. Sorseggiò del gin tonic da un bicchiere marrone e si tolse il panama per farsi vento. Laria pesante sembrava resistesse ai suoi deboli sforzi. Gocciolii di sudore macchiavano il colletto della sua guayabera celeste. Quando appoggiò il bicchiere sul tavolo, pesanti gocce di condensato scesero dai lati per accumularsi sul mogano deteriorato. Però almeno non sono nella fossa con quei poveri diavoli. Indicò verso la ringhiera con il mento.
Oxana rise. Si allungò a prendere il suo drink facendo una smorfia al bourbon diluito. Alginon. Porse il bicchiere affinché il piccolo ed obediente domestico lo riempisse. Guardò il visitatore. È al sicuro qui con me, signor Chase.
Il sorriso svanì dalla sua faccia da schiaffi.
Quanto riuscirebbe a resistere nella fossa?
Aveva la bocca piccola e debole, e gli occhi nascosti da minute palpebre. Sapeva che Raymond Chase era un procuratore per il Museo della Storia Naturale a Parigi, il Museo Theodore Roosevelt nel Wovenbridge, Virginia e per il Novosibirsk a San Pietroburgo.
Si fa pagare in nero da quelle istituzioni elitarie. Denaro sporco dalle mani di quegli snob che non riconoscerebbero mai la sua presenza alle loro altezzose serate.
Gli acquisti di Raymond venivano tenuti fuori dai documenti poiché avvenivano nei mercati neri di qualunque posto in cui fosse possibile acquistare e venderei fossili e artefatti da contrabbando senza lintervento del governo.
Si considera un collezionista, ma non è altro che un idiota, uno stupido, ignorante e ricco idiota.
Rajindar portò un vassoio coperto, lo mise davanti ad Oxana e fece un passo indietro.
Oxana ripiegò riverentemente la garza bianca.
Chase buttò il suo cappello a terra e poggiò i gomiti sul tavolo.
Cerano due oggetti sul vassoio. Il primo aveva le dimensioni del nuovo pacchetto di sigarette che Alginon poggiò silenziosamente vicino la mano di Oxana. Il secondo era molto più grande.
Oxana prese il più piccolo dei due, esaminando il giallo bagliore del sole. Sorrise e lo porse a Chase.
Egli esaminò la pietra, che somigliava a un blocco di miele indurito. Allinizio non ne sembrò sorpreso, ma quando la luce la colpì, spalancò gli occhi. Lì, incastonati nellambra, cerano due scorpioni gelati per sempre nellatto della copulazione.
Porca miseria, sussurrò.
Esattamente. Oxana prese il bicchiere con bourbon e acqua dalla mano pelosa di Alginon. Gli occhi neri del piccolo uomo dalle gambe storte guizzarono dal suo viso al drink e poi nuovamente al suo viso. Fossilizzata ambra dorata, disse a Chase. Ora trasformata in una pietra preziosa che imprigiona una coppia di scorpioni nellatto dellamore.
Rajindar aveva dato alla pietra la forma di un perfetto prisma rettangolare. Successivamente aveva lucidato la superficie, ottenendo una raffinata finitura satinata.
Affascinante, mormorò Chase.
Conosce il valore di questo pezzo?
Chase fece spallucce e si mise a studiare gli scorpioni dallaltro lato.
Lasci che le racconti una storiella, disse Oxana, così ne capirà il prezzo. Cento milioni di anni fa, quando il Mesozoico finì e cominciò il Cretaceo
Giurassico, la interruppe Rajindar. Non Mesozoico.
Oxana lanciò unocchiataccia al suo esperto geologico in pietre semipreziose.
Egli resse il suo sguardo, si appoggiò al muro ed incrociò le braccia. Cambriano, Ordoviciano, Siluriano, Devoniano, Carbonifero, Permiano, Triassico, Giurassico, Cretaceo. È davvero così difficile ricordarsi il giusto ordine?
Non è per niente difficile farlo per un Hindu Brahman esiliato con niente nella sua testa, a parte le ere geologiche e le donne nude.
Le corde vocali di Rajindar si irrigidirono. Periodi, borbottò. Periodi geologici. Non ere.
Quando il periodo Giurassico Oxana fece una pausa, dando per un momento unocchiataccia a Rajindar. Quando il periodo Giurassico finì, raccontò a Chase, e il Cretaceo cominciò, questi due scorpioni si incontrarono e si innamorarono. Nel primo atto della loro passione, persero le loro inibizioni e lequilibrio. Rotolarono nella fresca resina alla base di uno degli enormi alberi Hymenaea che ricoprivano questa regione in quel periodo. Nonostante fossero bloccati nellappiccicosa linfa, continuarono i loro rapports sexuels. Mi piace pensare fossero al loro apice quando una fresca goccia di resina cadde e li racchiuse per sempre nei loro ultimi spasmi del godimento sessuale.
Chase alzò un sopracciglio.
Il loro esibizionismo fossilizzato vale almeno trenta mila Real brasiliani, disse Oxana.
Chase fischiò attraverso lo spazio tra i suoi due denti frontali. Oltre quindici mila dollari?!
Grammo dopo grammo, più prezioso delloro. Più vicino al diamante per essere precisi.
Appoggiò lambra sul vassoio.
Oxana prese in mano il secondo oggetto. Era grande quando il pugno di un lottatore. La superficie era ruvida, con un latto liscio. Rajindar aveva tagliato e lucidato la superficie piatta, lasciando il resto nello stato naturale. Ammirò il lato levigato per un momento, poi lo consegnò a Chase.
Luomo trattenne il respiro. Racchiusa nella solida pietra di ambra e preservata in uno stato di sospeso dinamismo cera una salamandra dalle macchie rosse con gli occhi aperti e la lingua fuori. Lo sguardo pietrificato della splendida creatura resse quello di Chase come se i 110 milioni di anni di prigionia fossero stati compressati in quel singolo istante.
Oxana prese una sigaretta dal suo pacchetto ed Alginon afferrò una scatola di fiammiferi. Se i fottuti scorpioni mi renderanno trenta mila, allora la deliziosa lucertola dovrà valerne sui cinquanta mila, forse di più. Inclinò la testa e accese la sigaretta. Non male per due giorni di lavoro nella schifosa Amazzonia, non è daccordo, signor Chase?
Prese il fiammifero ardente dallimbambolato Alginon e spense la fiamma.
Capitolo Due
Presente, New York
Tosh
Cinque mila miglia a nord dalla fossa di Oxana, tra aria fresca e ambientazioni Art Deco, Kennitosh Scarborough si trovava nel corridoio fuori dal suo ufficio e ammirava il nuovo nome della compagnia, Andalusia Publishing.
Si trattava di una serie di uffici nellEmpire State Building, settantun piani sopra la Fifth Avenue, a New York. Non era affatto un brutto posto per linizio, e tutto grazie al patrimonio di famiglia lasciatogli dal padre. Se non fosse stato per quello sarebbe stato bloccato in un logoro ufficio in un palazzo senza ascensore di Brooklyn.
Tosh pensò per un momento a suo padre e si chiese quanto ancora sarebbe durata la sua eredità. Questa era già la sua seconda nuova compagnia, e servirà buona parte del capitale accumulato nel corso del secolo scorso per mandarle avanti entrambe. Alletà di ventotto anni, era lultimo di una lunga linea di imprenditori, industriali e finanzieri. Si preoccupava di cosa avrebbe lasciato alla generazione successiva, sempre che ce ne sia una.