Non faceva che torturare le profondità della sua anima, molestando la sua immaginazione con immagini che erano troppo lascive perché lei le accettasse. Scuotendo la testa, fece un profondo respiro e simmerse nel paesaggio familiare che la circondava.
Enormi pietre bianche sporgevano dal terreno in ricordo del magnifico castello che un tempo aveva ospitato i giardini conosciuti come Il Cuore del Tempo. Il vento soffiava tra i rami degli alberi circostanti, alleviando col suo dolce suono quella tenue penombra.
Vedendo i fulmini in lontananza, Kyoko rivolse i suoi occhi color smeraldo a est. Rabbrividì chiedendosi come qualcosa di così bello ... potesse essere così pericoloso. Spingendo lo sguardo, poteva scorgere le nuvole che oscuravano le stelle. I fulmini danzavano tra le nuvole come dita tra le ragnatele, conferendo alla tempesta lontana un aspetto sinistro.
Kyoko sbatté le palpebre, quando vide i fulmini convergere in un unico punto tra le nuvole. Le sembrò che avessero formato una minuscola sfera di luce prima di esplodere come una piccola pioggia di stelle. Non fu sorpresa da questo fenomeno ... sapeva che i fulmini potevano creare cose strane. Quello che invece attirò la sua attenzione era che quello strano fenomeno continuava a manifestarsi nello stesso punto.
"Ma che ci faccio qui?" chiese alla statua della sacerdotessa che tanto le somigliava, non aspettandosi risposta. Le nuvole rabbiose della tempesta in arrivo erano ancora lontane, e la luce della luna pioveva sul santuario, illuminandolo a giorno.
Kyoko si avvicinò, per scrutare la statua della fanciulla più da vicino e meravigliandosi per la centesima volta della delicatezza dei suoi dettagli. Erano quasi uguali ... lei e la statua ... ma la statua era stata scolpita più di mille anni prima in questa dimensione... che non era la sua. Ancora una volta, si chiese chi lavesse scolpita e perché. Come si poteva delineare con tale perfezione il volto di una fanciulla non solo così lontana nello spazio, ma addirittura non ancora nata?
Sospirò di nuovo, chiedendosi cosa stesse facendo. Era quasi mezzanotte e aveva assicurato ai guardiani che non sarebbe tornata fino al mattino. Ma mentre giaceva nel suo letto morbido, nel suo mondo relativamente sicuro, non era più riuscita a chiudere occhio, a causa dellorribile sensazione che tutto stava per stravolgersi.. Non sapeva se si trattasse di un cambiamento in meglio o in peggioe di certo quegli incubi non laiutavano affatto a capire.
I suoi pensieri si alternavano tra il Cuore del Cristallo Protettore e il talismano che era andato in frantumi. Come sempre, i suoi sogni ad occhi aperti e i suoi incubi si rivolgevano sempre al famoso guardiano di cui non sapeva nulla, e ai pericolosi demoni che si portava dietro.
I suoi pensieri andarono immediatamente a Hyakuhei, il loro nemico comune. Non riusciva a capire come qualcuno così straordinariamente bello potesse essere al contempo tanto perfido e crudele da rappresentare una minaccia. Kyoko scorse un altro lampo fendere il cielo in lontananza. Inarcò un sopracciglio, rammentando a se stessa che la realtà poteva essere ingannevole.
Bello o no ... Hyakuhei era tremendamente pericoloso, proprio come quel fulmine. Lei sapeva che, a mano a mano che riusciva ad impadronirsi dei vari frammenti del talismano, Hyakuhei diventava sempre più forte ... malgrado fosse già estremamente potente di suo. Aveva la capacità di inglobare dentro di sé i demoni più deboli e di bassa nascita, accrescendo così il suo potere oscuro. Poteva anche rilasciare quel potere con effetti devastanti quando era il momento giusto ... ad esempio, in battaglia.
Con un simile potere ... a cosa gli serviva il Cuore di Cristallo Protettore? E che vantaggio avrebbe avuto, raccogliendo i frammenti del talismano? Credeva davvero che il suo potere sarebbe stato assoluto, una volta compiuta lopera? Si rese conto di starsi facendo di nuovo le solite domande a cui non poteva dare risposta, nellansia di risolvere misteri che le sarebbero rimasti ignoti.
Kyoko guardò gli occhi di pietra della fanciulla, chiedendosi quali segreti celassero. Allungando una mano, toccò delicatamente la guancia di marmo e le chiese: "Hyakuhei sembra quasi inarrestabile anche senza l'aiuto dei talismani, quindi perché li sta cercando con tanta furia?" Ma la statua non rispose alla sua domanda.
Rendendosi conto che stava parlando ancora una volta con un oggetto di pietra, Kyoko si zittì, e tenne per sé i suoi pensieri. "Caspita, ho davvero bisogno di una voce amica! mormorò. Abbassò la mano e, voltò le spalle al santuario che era il portale tra i mondi.
Sprofondando di nuovo nei suoi pensieri, ritornò con la mente al suo affascinante nemico e si morse il labbro, mentre lui prendeva forma nella sua mente. A mano a mano che Hyakuhei raccoglieva i frammenti del talismano, sembrava diventare più potente e più difficile da sconfiggere. Se fosse riuscito a raccoglierli tutti, probabilmente avrebbe potuto infrangere la barriera tra il mondo dei demoni e quello degli umani. Si disse che questa doveva essere lunica risposta alla sua domanda.
Se ci fosse riuscito, niente e nessuno avrebbe potuto fermare la discesa del mondo umano nella più assoluta oscurità. "Non te lo permetterò, lo sai!" mormorò dentro di sé. Le sue spalle si abbassarono, sotto il peso di quella promessa.
La sua mente tornò al sogno che aveva fatto meno di un'ora prima ... lo stesso sogno che l'aveva scossa a tal punto da farla balzare in piedi sudata e tremante. I suoni e le sensazioni del sogno erano così reali che avrebbe potuto giurare di averlo vissuto davvero. Non era solo spettatrice di quelle visioni: le stava vivendo in prima persona! Di questo ne era sicura.
"Ma è impossibile ... giusto?" chiese di nuovo alla statua, voltandosi a guardarla, mentre lansia di quellincubo invadeva di nuovo la sua mente. Hyakuhei l'aveva fatta davvero prigioniera, malgrado lei avesse combattuto contro di lui. Cera davvero una possibilità che lei potesse vincerlo, una volta per tutte?
Kyoko sbatté le palpebre sperando che il ricordo del sogno sarebbe presto svanito. Non voleva provare di nuovo la tremenda paura che laveva invasa, mentre era prigioniera dei suoi ricordi. Ma più guardava la statua della fanciulla che aveva davanti, più non riusciva a scrollarsi di dosso quellorribile incubo: non riusciva a capire se ciò che aveva sognato si riferisse a un ricordo vero o immaginarioCiò di cui però era sicura era che si trattasse di ricordi, nel vero senso della parola.
Sentì le immagini schiantarsi contro di lei, come succede al cervo abbagliato dai fari di una macchina. I suoi occhi si chiusero di nuovo come se una forza ignota le imponesse di ricordare tutto ... a costo di entrare nella mente del nemico. Questa volta, però, le visioni che le si presentarono erano molto diverse da quelle del sogno.
Nellincubo, era arrivata lì attraverso il Cuore del Tempo: ma ad aspettarla non cerano i guardiani, bensì il suo nemico... Hyakuhei. Mentre si voltava per fuggire da dove era venuta, lui si era allungato e le aveva afferrato il polso in una stretta mortale per impedirle di volare via. Non importava quanto lei lottasse per sfuggirgli ...anzi più lottava, più lui la imprigionava.
Poi lui aveva usato l'altra mano per afferrarle il mento e costringerla a fissare i propri occhi spaventati nel suo sguardo gelidoe a quel punto lei aveva smesso di lottare. Si accorse che quegli occhi non erano più freddi e oscuri, ma marroni e pieni di calore.
"Bentornata" le aveva sussurrato dolcemente Hyakuhei, e poi aveva appoggiato le labbra sulle sue.
Kyoko si pizzicò così forte a quel ricordo che il dolore la fece sobbalzare con violenza, e riuscì a cancellare il sogno dalla sua mente, come se avesse spento un interruttore elettrico. Quelle allucinazioni ad occhi aperti e i suoi incubi cercavano di metterla in guardia riguardo un ignoto futuro o le rammentavano errori già fatti in passato? In ogni caso, pregò che la prossima volta che si fosse addormentata, avrebbe fatto dei sogni normali .