Invecchiato per il Caos - Грейс Фиона страница 9.

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"A nord della città ci sono Fiesole e Settignano, due paesi molto panoramici,” disse Danilo, notando quanto Olivia fosse affascinata dal paesaggio che la circondava. "Essendo elevati, da entrambi si ha una vista panoramica di Firenze. Magari possiamo farci un salto, un altro giorno.”

"Credo di aver appena aggiunto altre due voci alla mia lista di luoghi da visitare,” disse Olivia. Sospettava che la lista potesse allungarsi di molto, con il passare delle ore.

Lasciata l'autostrada, Danilo attraversò un labirinto di strade sempre più strette.

"Ci fermiamo qui,” annunciò pochi minuti dopo, infilandosi in un posto che era appena stato liberato da un autobus turistico. "Se ci addentriamo oltre, c'è la zona a traffico limitato, dove si può guidare solo se si è in possesso di un permesso speciale.”

Parcheggiata l'auto, scesero. Danilo allungò una mano nel retro e prese un'elegante giacca di pelle marrone. Mentre se la sistemava sopra la maglietta bianca, Olivia non poté fare a meno di ammirare quanto fossero toniche e muscolose le sue braccia. Il suo amico era proprio in forma!

Naturalmente, non aveva motivo di indugiare sui suoi muscoli, visto che la loro amicizia era platonica. Era semplicemente un'osservazione casuale, si rammentò Olivia, distogliendo lo sguardo con qualche difficoltà, prendendo la propria giacca dall'auto e indossando gli occhiali da sole.

Non mancavano certo altri scenari da ammirare. Olivia trattenne il fiato davanti alla bellezza degli edifici in pietra che la circondavano, ricordando che Firenze era considerata la culla del Rinascimento. E questo non solo per la magnificenza della sua architettura, con le facciate decorate, le torrette e le guglie scenografiche, ma anche per i tesori culturali che custodiva al loro interno.

"Questo è un posto eccellente per uno spuntino a base di panini. Ci serve del cibo per avere energia prima del nostro tour, no?” Disse Danilo, avviandosi lungo la stretta strada acciottolata.

"Assolutamente,” concordò Olivia. Non si era resa conto che Danilo si sarebbe rivelato un compagno di viaggio così simile a lei. Olivia non era una che mangiava molto la mattina presto, quindi appena arrivati lì, stava già morendo di fame. Danilo fece strada verso un piccolo ristorante, grande poco più di un cubicolo, con quattro sgabelli stipati vicino al bancone.

"Salve, buongiorno,” salutò il proprietario. "Cosa vuoi mangiare?" chiese a Olivia.

Olivia esaminò il menù, contenta che la sua conoscenza della lingua italiana stesse migliorando. A colpo d'occhio, riconobbe le parole carciofi, pollo, peperoni arrosto e pomodori secchi.

"Quanto ti senti coraggiosa, oggi?” Chiese Danilo, con un sorriso sghembo. “Perché vedo che nel menù c'è il panino col lampredotto. È uno dei piatti più tradizionali di Firenze, ma devo avvisarti che è realizzato con lo stomaco di mucca.”

"Come? Lo stomaco di… ?" ripeté Olivia allarmata.

"Ha un sapore delizioso. Fidati di me. La carne è corposa, ma molto saporita.”

"Va bene,” accettò Olivia senza convinzione.

Cominciava a dubitare delle sue scelte di vita. Cosa avrebbe fatto se fosse stata immangiabile? Danilo si sarebbe offeso?

Quando il cibo fu servito, dovette ammettere che la carne racchiusa nel panino croccante non aveva un aspetto appetitoso. I bocconcini di carne pallidi e triangolari non erano per niente allettanti.

"Ehm,” balbettò, chiedendosi come avrebbe potuto rifiutare senza offenderlo.

"In Toscana è considerato un cibo consolatorio,” spiegò Danilo con un sorriso di incoraggiamento. "Nella nostra storia, con tanta gente povera in questa città, si usava ogni parte dell'animale. Alcuni cibi sono diventati una prelibatezza tradizionale e hanno resistito nei secoli. Annusa, su.”

Olivia annusò nervosamente e, con sua grande sorpresa, scoprì che l'aroma che emanava quel panino dall'aspetto strano faceva venire l'acquolina in bocca.

Fece un respiro profondo e addentò coraggiosamente il panino, sperando di non vomitare a getto sul pavimento dopo averne sentito il sapore. Sarebbe stato un avvio disastroso per la loro entusiasmante giornata.

Con suo grande sollievo e sorpresa, la carne era gommosa ma deliziosa. Un'esplosione di sapori le invase le papille gustative, un gusto ricco, corposo e diverso da qualsiasi cosa avesse mangiato finora.

Olivia provò a pensare cosa dovesse provare un contadino toscano vissuto centinaia di anni prima, tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro e sentendo l'odore di quella carne che cuoceva lentamente in pentola. Olivia poteva immaginare quanto quel cibo dovesse essere apprezzato per il gusto, oltre che per il ricco contenuto nutrizionale.

Ad ogni modo, era contenta di averlo provato e non fece per niente fatica a finire il panino fino all'ultimo boccone. Capì che Danilo era entusiasta della sua audacia.

"Adesso seguimi. In fondo alla strada c'è la Galleria dell'Accademia.”

Scesa dallo sgabello, Olivia uscì dal minuscolo locale e si mise a camminare accanto a Danilo. Poteva vedere una breve fila di persone che aspettavano davanti a una porta, ma non aveva idea di cosa ci fosse all' interno. La strada era stretta – cosa a cui Olivia stava già facendo l’abitudine, in quella città – e c'era una bandiera che sventolava fuori dall'ingresso.

"È qui che si trovano molte delle sculture più famose di Firenze, tra cui il David di Michelangelo,” disse Danilo.

Olivia trattenne il fiato. Non si sarebbe mai sognata di poter vedere quella statua dal vivo. Si era scordata che si trovava a Firenze.

"Lascia che compri io i biglietti,” si offrì, volendo contribuire al loro giro turistico.

Quando entrarono, rimase di nuovo senza fiato.

Davanti a lei c'era una scena che riconobbe come il Ratto delle Sabine.

"Questa è la Sala del Colosso,” le disse Danilo. "E questo è il modello in gesso della statua originale in marmo, realizzata dal Giambologna. Come sapresti anche tu a memoria se tua zia te l'avesse ripetuto venti volte fino a farti venire voglia di scappare per sempre, fu realizzato come esercizio di scultura. La sfida era formare un gruppo di tre figure vicine partendo da un unico, grande blocco di marmo. Questo è stato il primo esempio nella storia e ha richiesto un'enorme abilità.”

Olivia sarebbe potuta rimanere per ore ad ammirare le figure intrecciate, ipnotizzata dalla poesia del loro movimento, ma c'era molto altro da vedere, nella sala. Dipinti e pale d'altare rinascimentali ricoprivano le pareti, e Olivia si spostava da una all'altra, affascinata dalle storie che quelle opere d'arte raccontavano, e dallo scorcio sui secoli passati che era racchiuso all'interno delle loro stravaganti cornici.

"Il Cassone Adimari è un altro must di questa sala,” disse Danilo, indicando un'opera d'arte riccamente illustrata. "Si tratta di una scena di matrimonio, ambientata nel centro di Firenze, come si può ben vedere, poiché sullo sfondo è visibile il Battistero di San Giovanni Battista. È un'istantanea molto dettagliata della vita del primo Rinascimento, ed è per questo che è così famosa.”

"Gli abiti sono incredibili. I ricami. I cappelli!" esclamò Olivia, osservando da vicino la raffinatezza dei nobiluomini e delle nobildonne raffigurati nella scena.

"Prima di raggiungere la Tribuna, dove si può vedere il David di Michelangelo, attraverseremo la Galleria dei Prigioni. Qui ci sono i famosi Schiavi scolpiti da Michelangelo,” disse Danilo.

Entrando con entusiasmo nella lunga galleria, Olivia osservò con stupore le sculture incompiute. Credeva di capire perché la galleria si chiamasse così, dato che le statue sembravano imprigionate nelle loro basi di marmo. Ammirando le sculture, Olivia rimase colpita dal perfetto senso delle proporzioni dell'artista e dalla bellezza che era riuscito a infondere nel suo lavoro, seppur incompleto.

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