Stephen Goldin - Carovana стр 2.

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Peter si chiese mentre pedalava pigramente se fosse rimasto ancora delloro a Fort Knox. Forse ce nera, decise tra sé; ma non valeva la pena rubare oro adesso. La gente ha bisogni più immediati, come il cibo, lacqua, la benzina e la corrente elettrica. Da qualche parte, pensò, il governo degli Stati Uniti starà cercando di andar avanti come se nulla di strano fosse accaduto, continuando a fare la guardia alloro e alla ricchezza che dovrebbe rappresentare come un dinosauro vergine che fa la guardia a un nido di uova sterili. E se pensano al Collasso, probabilmente daranno la colpa a me come se io fossi qualcosa di diverso dal messaggero che ha portato la notizia del disastro.

Essere un profeta di sventura non è una carriera gratificante.

Mentre pèdalava lungo Balboa Boulevard, Peter si guardò intorno cercando di immaginare che aspetto avesse potuto avere quel quartiere una decina di anni prima, prima che iniziasse il Collasso. Alla sua sinistra cera un altro centro commerciale e un edificio alto che una volta era stato, secondo quanto diceva linsegna, un ospedale e attualmente era usato per ospitare una serie di appartamenti. Sulla destra cerano altri appartamenti, nati per essere tali, una volta lussuosi ma ora cadenti e mal tenuti. Spazzatura che non poteva essere bruciata era stata deposta allesterno, lungo la strada, dando allaria un odore sgradevole.

Oltrepassò un altro supermercato deserto, attraversò Chatsworth Street e proseguì verso nord. Cerano case su entrambi i lati, abitazioni di scarsa qualità che una volta erano state molto popolari nei sobborghi. Avevano piccoli cortili che ora ospitavano orti e non pratilattuga, ravanelli, pomodori e meloni sembravano tutti molto popolari. Gli orti erano circondati da recinzioni, alcune delle quali, notò, sembravano provenire dai divisori centrali di una superstrada. Un segnale di stop era stato piantato in un orto e vestito di abiti laceri per formare uno spaventapasseri di fortuna. Un paio di case sembravano essere state rase al suolo per far spazi a campi di mais. Gli steli verdi ondeggiavano al vento.

Cani vagavano per le strade, facendo la guardia alle case. Abbaiarono conto di lui mentre passava, ma non si preoccuparono di inseguirlo quando videro che non rappresentava una minaccia per gli orti dei loro padroni. Cerano parecchie capre in giro e un gran numero di polli, ma Peter non riuscì a vedere gatti loro e i conigli erano stati rinchiusi in recinti e usati come cibo. Gli animali domestici non erano più un lusso da potersi permettere. Anche gli uccelli erano scarsi; senza dubbio i ragazzini del quartiere stavano migliorando la loro mira con le fionde,

Peter si chiese il motivo che lo spingesse a vagare nei centri urbani. Le città, lo sapeva, erano trappole mortali, pronte a collassare sotto il proprio peso nellimmediato futuro, e chiunque fosse stato presente sarebbe stato travolto nella loro distruzione. Erano le, relativamente poche, persone che vivevano in campagna che avrebbero avuto un futuro migliore, anche se ne sarebbero stati ugualmente feriti. Qualsiasi persona di buon senso avrebbe dovuto capirlo e cercare di procurarsi un pezzo di terreno agricolo prima che il caos totale si impadronisse della nazione. Peter, però, era, e lo era sempre stato, un ragazzo di città, fatto per le città anche se sapeva bene che questo poteva significare la sua morte in qualsiasi momento.

Il mio problema, pensò, è che do buoni consigli ma, come tutti gli altri, non li seguo.

Forse era già troppo tardi per fare qualcosa già sette anni prima quando il suo libro, Il Collasso del mondo, aveva invaso le librerie e alimentato le polemiche. Le immense forze globali che aveva previsto stavano già lavorando per distruggere la Civiltà. La scarsità dei materiali era già diventata evidenti allinizio degli anni 70, e le serie di piccole crisi avevano continuato ad aumentare senza che fosse preso alcun provvedimento per prevenirle. La divisione della società, con gruppi contro gruppi, aveva privato lumanità della coesione necessaria per affrontare i suoi problemi. Linflazione aveva paralizzato leconomia e gli scioperi avevano indebolito la fiducia della gente nel futuro.

In precedenza erano stati scritti molti libri che prevedevano che le condizioni sarebbero diventate critiche prima della fine del ventesimo secolo; ma erano stati tutti considerati come portatori di sventura ed esageratamente pessimistici dalla grande maggioranza delle persone, che avevano mantenuto una fiducia piuttosto naif sullabilità dellUmanità di risorgere, come una Fenice, dalle proprie ceneri. Poi era comparso Il Collasso del mondo, con le argomentazioni più forti e spaventose pubblicate fino a quel momento. Lallora venticinquenne Peter Stone aveva provato al di là di ogni dubbio che la civiltà era condannata entro un paio danni a meno che non fossero prese immediatamente delle decisioni drastiche. Aveva evidenziato anche quali fossero i passi da seguire: eutanasia obbligatoria, controllo delle nascite obbligatorio, immediata redistribuzione della ricchezza, immediata decentralizzazione della società, fine delle abitazioni unifamiliari, divieto di allevamento di animali da compagnia non dedicati allalimentazione, una forzata migrazione delle persone per arrivare a una corretta distribuzione della popolazione, un rigoroso razionamento del cibo e dellacqua, una gestione da parte del governo delle industrie e del lavoro e un completo controllo governativo dei trasporti, oltre a un programma di investimenti multimilionari per la coltivazione e la colonizzazione dei fondali marini.

Fu stupefacente per lui vedere come fosse diventato, praticamente in una notte, il nemico del novantacinque per cento della popolazione. Mentre alcuni intellettuali lo salutarono come una delle menti più brillanti dei nostri tempi, la cosa più carina che la maggior parte delle persone fu in grado di fare fu quella di chiamarlo quel maledetto socialista. Alcuni erano convinti che fosse lincarnazione del diavolo per aver semplicemente espresso lovvia verità. Il libro, però, vendette, milioni di copie. Era ironico, pensò Peter, che il suo libro sarebbe stato uno degli ultimi bestseller; poco dopo la sua ventesima ristampa, la maggior parte dei sindacati dei tipografi era scesa in sciopero. Per quel che ne sapeva Peter stavano ancora scioperando.

Aveva accumulato fama e fortuna quando entrambe stavano cominciando a perdere di importanza.

Era apparso in molti talk show televisivi, spiegando e dibattendo le sue convinzioni che la Civiltà, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo, stava crollando. Continuò a dire che le sue soluzioni non piacevano neanche a lui, ma che si doveva fare qualcosa di drastico per evitare un destino ancora peggiore. Nessuno lo ascoltò. I suoi nemici continuarono ad accusarlo di essere un opportunista, che faceva soldi sulle sventure del mondo, approfittando dei disastri. Fu dipinto come un criminale e marchiato come un radicale e un traditore.

Nel frattempo, tutto quello che aveva previsto si stava avverando. Gli scioperi dei lavoratori comunali portarono a un collasso dei servizi cittadini. La scarsità di benzina che aveva previsto era peggiorata a causa della guerra israeliana, che aveva distrutto il novanta tre per cento dei pozzi petroliferi arabi. Da un giorno allaltro, il mondo si trovò ad affrontare la sua crisi energetica più grave. Per mancanza di elettricità, le stazioni radiofoniche e televisive cominciarono a scomparire. Per la mancanza di carburante, i furgoni non furono più in grado di trasportare i materiali, le forniture e i prodotti finiti con lefficienza precedente. Cominciò a mancare tutto sempre con maggior frequenza. Le comunicazioni, i trasporti e la distribuzione i Tre Pilastri che Peter aveva elencato nel suo libropeggiorarono giorno dopo giorno.

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