Legami Di Sangue - Amy Blankenship страница 3.

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All’apparenza il demone non sembrava altro che un bambino di otto anni che viveva come un topo di fogna. I suoi lunghi capelli neri erano spettinati, con ciocche unte attorno al volto, che era pallido ma dolcemente angelico. Ciò permetteva al suo travestimento umano di colpire i cuori e le menti delle sue vittime quando voleva. I suoi vestiti erano rovinati ed era scalzo. Quando lui alzò la testa per guardare dietro di sé, i suoi occhi brillarono come diamanti neri.

Misery si mosse nel vicolo sopra di lui prima di comparire proprio davanti a lui, assumendo la forma della bambina bionda nel mentre. Atterrò accovacciata davanti a lui prima di mettersi in piedi e spolverare il suo frivolo vestitino.

“Ciao, Misery.” disse il ragazzino, facendo sorridere Misery per la sua vocina.

“Ciao, Cyrus.” rispose Misery.

“Sei stata tu a far uccidere tra loro tutte quelle persone sull’autobus, l’altra sera.” sussurrò il ragazzino.

Misery sorrise orgogliosa “Sì, sono stata io e ho bisogno di quello che fai tu.”

Cyrus inclinò la testa. “Cosa posso fare io che tu non sai già fare?”

Misery ridacchiò, si tolse la collana di ragni che conteneva i residui del sangue di Kane e la infilò sulla testa di lui.

“Sarai sorpreso, piccolo.” sussurrò lei.

“Potrò giocare?” chiese il ragazzino, facendo capire a Misery quanto fosse giovane il demone.

“Oh sì, sarai in grado di giocare con tutto quello che vuoi.” rispose Misery.

L’oscurità negli occhi del ragazzino dilagò, eliminando tutti i colori finché non sembrarono due profonde pozze vuote.

“A me piace giocare.” disse il ragazzino e fece un sorriso malizioso mentre le sue dita giocavano con il ragno appeso alla collana.

*****

Kriss era a letto, nell’attico di uno degli edifici più prestigiosi del centro di Los Angeles. Si era rifugiato lì per evitare Tabatha e i propri sentimenti sempre più forti per lei.

La sua mente tornò all’ultima volta che l’aveva vista. Aveva mantenuto la distanza da lei con fermezza per un paio di giorni, prima che la lontananza diventasse troppo dolorosa per lui. Il petto iniziava a dolergli perché non era vicino a lei e quando entrò nel loro appartamento, trovandola addormentata con le lacrime asciutte sulle guance...il suo unico pensiero era stato quello di abbracciarla e farla sentire meglio.

Era scivolato sotto le coperte con lei, senza accorgersi che fosse nuda finché non si strinse attorno a lei in un abbraccio protettivo. Fu allora che si bloccò, avvicinandosi e allontanandosi contemporaneamente. Lei si era girata verso di lui nel sonno, avvolgendo un braccio attorno a lui per abbracciarlo come faceva spesso con i cuscini. Quando i suoi seni gli premettero contro il petto, l’autocontrollo di cui era sempre stato orgoglioso cedette.

Per mesi aveva fantasticato sul fare delle cose con lei...cose che non potevano essere fatte, a prescindere da quanto la amasse e la desiderasse. Ma in quell’istante avrebbe voluto essere dentro di lei, abbastanza da rischiare di uccidere la donna che amava. Sentì la propria erezione gonfiarsi e strofinare contro la sua carne morbida.

Quando un’ombra furiosa si proiettò sul letto Kriss si bloccò, poi girò la testa lentamente e vide lo sguardo accusatorio di Dean. Capì di aver superato il confine tra amicizia e pericolo vedendo quell’espressione sul volto del suo amante.

Era andato via con Dean quella notte, determinato a non commettere gli stessi peccati di suo padre. Si sentì di nuovo eccitato al ricordo. Fino a che non avesse tenuto i sentimenti sotto controllo, si rese conto che Dean aveva ragione...doveva stare lontano da Tabatha.

Come ulteriore precauzione, aveva lasciato il suo lavoro al Silk Stalkings nel caso in cui lei andasse lì a cercarlo. Aveva fatto tutto quello che poteva per assicurarsi che Tabatha restasse il più lontano possibile da lui, ma la separazione lo feriva come non mai. Quando un caduto amava qualcuno...era ad un livello superiore a quello che un umano chiama ‘amore’, e la frequente follia degli umani quando non potevano avere la persona amata era dieci volte inferiore rispetto alla reazione di un caduto.

Kriss si dimenò di nuovo contro i legacci che gli bloccavano un polso...odiava Dean perché lo teneva bloccato. Tuttavia, Kriss comprendeva ciò che era quasi successo. Se avesse ceduto alla lussuria...il dolore di perdere Dean e uccidere Tabatha allo stesso tempo lo avrebbe distrutto.

Chiuse gli occhi quando una brezza fredda soffiò attraverso il balcone sul suo corpo nudo. Anche se i legacci gli permettevano di muoversi in tutto l’enorme appartamento, si era messo a letto ore prima senza riuscire a dormire, e il caotico ammasso di coperte sul pavimento ne era una testimonianza. Ora Kriss era disteso a pancia in giù con un ginocchio piegato sul materasso e l’altra gamba coperta con un lembo del lenzuolo.

Un altro alito di brezza soffiò nella stanza, portando con sé un odore familiare. Kriss aprì gli occhi, guardando le ombre delle tende trasparenti sulla parete di fronte a lui. Quando un’ombra alata si unì a loro, Kriss rimase in silenzio e in attesa.

Dean era stato sul tetto, dando la caccia ai suoi demoni e dando tregua per quella notte ad uno sfuggente caduto ibrido. Saltando dal tetto dell’edificio sulla terrazza sottostante, si fermò davanti al balcone aperto per guardare Kriss. Il lenzuolo bianco era scostato, esponendo il suo corpo nudo al chiarore della luna. Dean sentì che la solitudine Kriss attanagliava il suo cuore e capì che stare lontano da Tabatha per un bel po’ sarebbe stato l’unico rimedio per un tale dolore.

Il suo sguardo attraversò la barriera soprannaturale che impediva a Kriss di lasciare l’attico in sua assenza. Non voleva ferire Kriss, ma sentiva che il suo amore per Tabatha cresceva ogni giorno di più. Gli aveva ricordato che dormire con una donna di questo mondo sarebbe equivalso ad ucciderla, e non era una bugia...il seme di un caduto potrebbe germogliare anche in una donna sterile. Esso era in grado di guarire l’infertilità per generare una vita, se doveva...ma quella vita avrebbe ucciso la donna che la portava in grembo.

Dean aveva confessato a Kriss la verità dei propri peccati...l’unico modo efficace per impedire a Kriss di stare con Tabatha. Quando lui era stato mandato in questo mondo per la prima volta, era rimasto affascinato da una giovane di circa la stessa età di Tabatha. Aveva passato troppo tempo con lei e, da cosa nasce cosa...si era innamorato di un’umana.

Pensando che la maledizione non lo seguisse...pensando che amandola così tanto avrebbero avuto un figlio caduto, aveva ceduto alla lussuria. Lei lo aveva incoraggiato perché lo desiderava altrettanto. Fare l’amore con lei era stato paradisiaco, ma ci vollero solo poche ore perché il demone prendesse forma dentro di lei. Quando lei lo aveva svegliato durante la notte con le sue urla, lui aveva dovuto uccidere suo figlio quando iniziò a divorarla dall’interno.

Kriss aveva ingannato se stesso, pensando di riuscire a dormire con Tabatha ogni notte senza fare l’amore con lei, ma Dean sapeva che era una bugia...una pericolosa bugia. Kriss non avrebbe mai avuto pace se avesse firmato la condanna a morte di Tabatha con il seme del proprio amore.

I caduti bramavano l’amore, tuttavia erano stati mandati in un mondo in cui non potevano toccare le donne...tutto ciò che gli rimaneva erano loro stessi. La bellezza di Kriss aveva sempre attratto Dean, lo incantava addirittura, e lui sapeva perché...Kriss era membro di una famiglia reale della loro specie. Non avrebbero mai dovuto mandarlo in questo posto per combattere i demoni. Si chiese in silenzio quanto tempo avesse impiegato uno dei sovrani per rendersi conto che il loro principe era scomparso. Kriss doveva essere coccolato, amato e apprezzato.

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