Si udì un urlo umano di donna, seguito da passi frettolosi sul marciapiede. Gli umani non erano in grado di vedere il maestro per ciò che era veramente, né che Craven fosse un demone. Credevano di aver visto due uomini litigare per strada, e uno aveva sfondato il torace dellaltro.
Craven sorrise sarcasticamente Hai perso..
Il demone ombra barcollò allindietro e si guardò il petto. Un lamento prolungato e cupo riecheggiò nel parcheggio e il demone alzò gli occhi appena in tempo per vedere la prima anima entrare nel suo petto. Il suo corpo si piegò ad una strana angolazione poco prima che un altra anima lo trapassasse. Ne seguirono altre, volando allinterno della sua forma umana per attaccare la sua oscurità.
Craven sospirò soddisfatto quando l ultima anima entrò. Il demone si raddrizzò con le braccia allargate. La sua pelle iniziò a lacerarsi e spire di fumo nero si levarono, accompagnate da una luce bianca soffusa.
Girandosi, il demone cercò di correre ma i suoi movimenti erano rigidi e a scatti, come uno di quegli zombie che piacevano tanto a Craven.
Il maestro piegò la testa allindietro e urlò quando il suo corpo fu dilaniato da parte a parte. L urlo s interruppe allimprovviso e un sottile fumo nero e grigio aleggiò per un attimo, prima di fondersi con la nebbia del mattino e scomparire del tutto con un sibilo.
Craven aprì le braccia come per accogliere qualcuno. Le anime che si muovevano nel parcheggio si volsero verso di lui ed entrarono nel suo corpo. Quando l ultima anima scomparve da questa dimensione, Craven abbassò le braccia e si avvicinò ai resti degli abiti indossati dal demone maestro.
Chinandosi, prese il medaglione e uscì dal parcheggio. Tornando sul marciapiede si guardò intorno e vide degli umani pensierosi.
Tra le ombre proiettate dagli edifici individuò alcuni demoni ombra che vagavano senza un padrone da seguire. Di solito non erano una minaccia quando il loro padrone veniva sconfitto, quindi a Craven non interessava dove andavano. Tenendo il medaglione alla luce del sole e vedendo che bruciò la nebbia, sorrise.
Buongiorno! disse piano, prima di mettere in tasca il medaglione azteco e dirigersi verso casa. Forse avrebbe trovato qualcosa di divertente in quelloggetto.
Iniziò a correre così veloce per la città che, quando vide una creatura dalle ali argentate, fu soltanto un ricordo. Rallentando, si girò e osservò la città in contemplazione. Interessante pensava che tutte le femmine dei caduti fossero state eliminate da questo mondo alla nascita.
*****Carley aveva seguito l Indiano per tutta la città, prima di giungere finalmente ad un palazzo scuro sulle colline. Quel luogo le diede i brividi forse era per colpa dei gargoyle e dei demoni allesterno. Ma l interno non era migliore.
Ancora una volta, fu contenta che la maggior parte dei mostri non potesse vederla. Anche se avessero potuto, non le avrebbero fatto del male grazie allincantesimo di Tiara. Ciò non le impedì di tremare quando sentì delle urla dal seminterrato o almeno sperava che provenissero da lì, e non da dove si trovava lei.
Cercando di ignorare le grida di agonia, Carley si affrettò a seguire l Indiano che stava salendo al secondo piano. Se stava portando Tiara in una stanza delle torture allora doveva fare in fretta. Quando entrò nella stanza dietro di lui, Carley vide che l uomo fissava Tiara.
Falco Notturno si accigliò, desideroso di provare qualcosa, anche solo una scintilla, mentre guardava la ragazza. Si era acceso qualcosa in lui quando l aveva vista per la prima volta, ma era svanito così in fretta da chiedersi se non fosse stata solo un illusione. Il suo sguardo si posò sulla polvere che le ricopriva il viso e il corpo.
Carley andò nel panico quando l Indiano iniziò a spogliare Tiara.
Fermo! urlò, e si mise tra loro, ma Falco Notturno allungò una mano attraverso il suo corpo senza vederla. Dannazione, dove sono i cowboy quando serve? Carley imprecò e iniziò a gesticolare in tutti i modi, nel tentativo di attirare l attenzione di Tiara su di sé. Alla fine ci rinunciò perché sembrava inutile.
Doveva tornare alla base e riferire la posizione di Tiara a Jason e Guy, ma non poteva andarsene senza prima assicurarsi di trovarla ancora viva al suo ritorno.
Falco Notturno si alzò e si tolse i gambali prima di prendere di nuovo la ragazza tra le braccia. Dirigendosi in bagno, entrò nella grande vasca e si inginocchiò, aspettando pazientemente che si riempisse di acqua calda per lavare via da lei lodore del suo amante. Non gli piaceva neanche lodore del Signore degli Spinnan.
Rilassandosi, Falco Notturno liberò la mente mentre la vasca si riempiva. Lui disprezzava i negromanti perché lo avevano trasformato in ciò che era adesso si concentrò su quel sentimento prima di provare dolore. Questa negromante era diversa dagli altri voleva liberarlo, non controllarlo.
Guardando la donna, non fu necessario chiedersi perché non aveva alcun effetto su di lui. La sua anima era ancora intrappolata nella tomba e con essa anche la maggior parte delle sue emozioni. Non sentiva alcun bisogno di essere amato o odiato, né tanto meno desiderava qualcuno.
Prendendo lo shampoo dalla mensola nellangolo, le accarezzò delicatamente i lunghi capelli argentati, facendoli scivolare tra le proprie dita. Non cera motivo per avere fretta, si prese tutto il tempo necessario per lavarla. Era passato molto tempo da quando aveva toccato qualcuno senza cattive intenzioni.
Quando ebbe inalato abbastanza il suo profumo, la lavò e svuotò la vasca. Avvolgendole alcuni asciugamani intorno al corpo e ai capelli, tornò in camera e la adagiò sul letto. Aveva fatto quello che poteva per lei. Visto che durante il bagno non si era svegliata, lui capì che era caduta in un sonno molto profondo e probabilmente sarebbe durato per un po. Senza la giusta protezione, questa guerra sarebbe stata la fine per lei.
Togliendole lasciugamano dai capelli, Falco Notturno le sollevò il busto e con le dita le sfiorò la ferita che aveva sentito dietro la nuca mentre le lavava i capelli. Durante la sua prima vita era stato una sorta di guaritore, uno sciamano, perciò sapeva che non era una ferita grave.
Lasciò che la propria mente sinoltrasse in profondità dentro di lei, cercando di capire se cera un altro motivo per cui lei desiderasse continuare a dormire abbandonando questo mondo per un po. Lei non aveva mai interrotto il legame mentale che aveva stabilito con lui nel primo cimitero e ciò gli permise di usare quel legame su di lei. In passato, quando un negromante stabiliva una connessione con lui gli sembrava di soffocare. Lei, invece, sembrava porgergli e stringergli la mano.
Anche nel sonno, percepiva la sua fame ardente il lato della sua personalità che non apparteneva alla linea di sangue di Craven. Lei la stava tenendo sepolta dentro di sé, cercando di ignorarne il richiamo. La fame si stava manifestando per accelerare le sue naturali abilità di guarigione. Quella era lunica cosa che lIndiano non poteva fare poiché lei era traeva energia dalle anime e lui, al momento, non ne aveva una. Era un bene che dormisse ora, anche se era un modo più lento per guarire.
Falco Notturno sfiorò con le dita la sua guancia morbida laddove Nile laveva colpita lasciando un livido scuro. Craven aveva detto che la carezza di un amante poteva guarirla. Bisognava avere unanima per amare qualcuno? Immaginò di sì perché non provava quel sentimento da quando era morto. Il più delle volte doveva sforzarsi per provare qualsiasi emozione al di là dellintenso torpore.
Riadagiandola delicatamente sul cuscino, Falco Notturno si raddrizzò e guardò dietro di sé verso lanima che lo aveva seguito da quando era tornato a casa.