Скачать книгу
Если нет возможности читать онлайн, скачайте книгу Spezia файлом для электронной книжки и читайте офлайн.
SPEZIA
Robert A WebsterSPEZIA
Scritto da Robert A Webster
Copyright © Robert A. Webster 2020
Tradotto da Giulia Bussacchini
Pubblicato da TekTime
Cover design © Robert A Webster 2019
Tutti i diritti riservati.
Lautore o gli autori esercitano il loro diritto morale ai sensi della Copyright, Designs, and Patents Act del 1988 di essere identificati come autore o autori della presente opera. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, copiata, archiviata in un sistema di reperimento o trasmessa in ogni forma o mezzo senza il previo consenso scritto del titolare del copyright, né essere altrimenti diffusa in qualsiasi copertina o forma di rilegatura diversa da quella in cui il libro è stato pubblicato, e senza che una condizione analoga sia imposta allacquirente successivo. Il presente titolo è presente nel record catalografico della British Library.
Si ringrazia per il rispetto nei confronti del lavoro di questo autore.
Siti web:
http://www.buddhasauthor.com/
http://stormwriter.weebly.com/
https://www.stormwriter.net/
Contatti:
Facebook- https://www.facebook.com/Buddhasauthor
Twitter- https://twitter.com/buddhasauthor
Prefazione
Loscurità scenderà sugli abitanti della Cambogia.
Ci saranno case, ma saranno vuote.
Sulle strade non viaggerà nessuno.
Regneranno i barbari senza religione.
Il sangue scorrerà così a fondo da raggiungere il ventre dellelefante.
Sopravvivranno solamente i sordi e i muti.
Antica Profezia Cambogiana
-1- Paura e Delirio
Rotha sbirciò dalla porta del capanno. Sorrise, poi si portò alcune ciocche di capelli neri dietro le orecchie e scese i gradini di legno scricchiolanti per raggiungere i suoi figli. Ravuth, tu e tuo fratello andate a prendere il tror bek per la zuppa disse.
Ladolescente alzò lo sguardo da dove lui e il fratello minore erano seduti a giocare, quindi grugnì in segno di protesta.
Adesso, Ravuth aggiunse la madre, agitando un dito.
Okay, vieni Oun disse Ravuth alzandosi in piedi e prendendo il fratello per mano prima di dirigersi verso la giungla.
Laria era umida, e Ravuth si passò il braccio sulla fronte coperta di sudore. Il ragazzo si voltò verso il villaggio e alzò lo sguardo sui Monti Cardamomi. Vorrei essere un uccello per poter volare sopra le montagne, sarebbe bello lassù commentò sorridendo a Oun e scommetto che ci sia molto tror bek.
Oun sembrava entusiasta e annuì, dato che gli piaceva molto quella verdura che ricordava un cocomero rotondo, dalla polpa bianca e croccante. A Ravuth venne unidea.
***
Era il 1975 e la Cambogia era in subbuglio, allinsaputa del villaggio isolato. Il paese viveva la fine di una guerra ma linizio di un incubo, un periodo di genocidio che avrebbe sortito effetto su tutti i cambogiani.
***
Diverse perle di sudore rigavano il viso di Ravuth. Le piaghe sulle mani gli pungevano come il sale quando venivano bagnate dal sudore quando il ragazzo stringeva la maniglia usurata del macete. Sollevò nuovamente il braccio dolorante e infierì sul fogliame. La sete e la spossatezza minacciavano di avere la meglio su di lui, ma doveva proseguire per il fratellino.
Ci siamo persi, vero Ravuth? La paura nella voce di Oun lo fece tremare.
Ravuth portò lo sguardo sul piccolo volto ricoperto di terra. Era colpa sua se si erano persi; non avrebbe mai dovuto abbandonare il sentiero già battuto. Sua madre gli aveva detto diverse volte di non allontanarsi mai dal percorso, ma Ravuth credeva di saperla più lunga.
I ragazzi conoscevano la giungla attorno al villaggio dove la loro famiglia aveva vissuto per generazioni, cibandosi di diverse piante e animali. Raccogliere frutta e verdura nella giungla rappresentava un compito giornaliero che ladolescente Ravuth e suo fratello minore Oun portavano avanti da anni. Il percorso era sempre lo stesso. Eppure quel giorno i ragazzi avevano deciso di esplorare una nuova area dove avrebbero forse trovato più verdure.
Ravuth e Oun avevano trascorso più di unora ad aggirarsi nel sottobosco denso e spietato. Ravuth raccolse tutte le energie rimaste e sorrise Ce la caveremo disse con finta spavalderia. Possiamo riposarci qui e poi ripercorrere i nostri passi.
Guarda, Ravuth disse Oun indicando una strana pianta incastonata in ridotte formazioni rocciose. E guarda il buco accanto alle rocce. Potrebbe essere lentrata di una caverna.
I due savvicinarono alla pianta, quindi Ravuth si piegò per spiare nella grotta.
Che cosa cè dentro? Quantè grande? Domandò Oun.
Non lo so, è buio quindi non vedo molto bene rispose Ravuth con la testa e le spalle allinterno della cavità. Però posso spingermi allinterno e controllare.
Assolutamente no ribatté Oun preso dal panico Andiamocene e basta, non sappiamo cosa ci sia lì dentro.
Ravuth diede retta al fratello minore, quindi si alzò in piedi.
Lattenzione di Oun si spostò poi sulla pianta, la quale era sradicata. La sommità del vegetale era costituita da un baccello tondo a bulbo dorato con disco ondulato. Il suo lungo fusto sottile circondato da grandi foglie verdi assomigliava nella forma e nelle dimensioni alla lattuga cinese, con una piccola radice bianca a forma di carota. Non ho mai visto questa pianta prima dora, che cos'è? Chiese Oun porgendola a Ravuth.
Non lo so, nemmeno io lho mai vista. La porto a casa, madre lo saprà. Forse ha un buon sapore disse, annusandone la sommità.
In base a ciò che i genitori avevano insegnato loro sin da piccoli circa lidentificare piante velenose, Ravuth sapeva che il vegetale era commestibile. È amara disse Oun prenendone un morso e facendo una smorfia. Forse sarà più buona cotta.
Improvvisamente udirono diversi ramoscelli spezzarsi, e la flora circostante si agitò. Un giovane esemplare di maschio di tigre terrorizzò i ragazzi quando avanzò attraverso la sterpaglia solo per fermarsi a qualche metro da loro.
Le Tigri Indocinesi si aggiravano nelle giungle circostanti ai Monti Cardamomi. Si sono mantenute a distanza dagli umani il più a lungo possibile, considerandoli fastidiosi e dallaspetto non appetitoso. Tuttavia, in quelloccasione, due piccoli esemplari di bestie disturbarono quella tigre nel proprio luogo preferito per prendere il sole.
Ravuth si ficcò subito in tasca la pianta singolare, e lui e Oun brandirono i maceti, puntandoli verso la giovane tigre.
La tigre ringhiò e si spostò avanti e indietro di fronte ai ragazzi.
Indietreggia lentamente ordinò Ravuth al fratellino, tutti i suoi muscoli erano pronti a reagire.
I due fratelli terrorizzati indietreggiarono in direzione del fitto sottobosco, tutto mentre la tigre si aggirava ringhiando e guardandoli con disprezzo.