Marco Bruno - L'Allenatore Di Calcio стр 3.

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Se tutto questo non viene raggiunto, bisogna porsi delle domande:

– fisicamente il giocatore è in grado di svolgere quel compito?

se la risposta è "no", non c'è ragione di continuare l'esercizio.

– l'esercizio spaventa il giocatore?

se la risposta è "si" conviene partire da esercizi più semplici ed incoraggiare maggiormente il giocatore.

– è un problema tecnico?

– di quale tecnica si tratta?

assicurarsi che il giocatore capisca dove sbaglia e spiegare come fare in modo corretto ed esercitarlo in tale senso.

– è un problema tattico?

1. mancanza di comprensione (isolare e spiegare le singole parti);

2. mancanza d’intuizione (il giocatore non vede l'azione che si svolge per tre motivi:

– azione troppo affollata;

– azione troppo veloce;

– gioca a testa bassa.

1. mancanza d’applicazione (il giocatore comprende ciò che si vuole da lui, ma sbaglia l'esecuzione perché cerca di realizzare cose troppo difficili).

f) La comunicazione: tutto quello che è stato detto sinora conta poco se l'allenatore non è capace di comunicare. Un allenatore può comunicare in due modi:

1. tramite la dimostrazione evidenziando le seguenti qualità:

– azioni di gioco corrette;

– azioni svolte in modo semplice;

– dimostrazione chiara, evidenziando il fattore principale;

– stabilire un obiettivo minimo;

1. tramite la parola: la comunicazione tramite la parola è molto importante, ma dipende dalla convinzione con cui parla l'allenatore. L'allenatore prima di parlare, deve pensare per un momento a ciò che deve dire per essere certo del significato delle parole, deve evitare parole o discorsi complicati e guardare gli ascoltatori mentre parla. Infine deve parlare sempre in chiave positiva perché è più efficace dire "fai questo" invece di dire "hai sbagliato a fare questo".


La comunicazione in cifre

Il 70% della nostra vita lo passiamo a comunicare verbalmente. Questo tempo è così ripartito:

per ascoltare          45%

per parlare             30%

per leggere            15%

per scrivere           10%

Di tutto questo riusciamo a ricordare:

di ciò che leggiamo il 10%

di ciò che ascoltiamo il 20%

di ciò che osserviamo il 30%

di ciò che ascoltiamo e osserviamo il 50%

di ciò che diciamo il 80%

di ciò che spieghiamo il 90%


In una conversazione riusciamo:

a  sentire il 50% di ciò che si dice;

ad ascoltare il 50% di ciò che si sente (solo il 25%);

a comprendere il 50% di ciò che ascoltiamo (solo il 12,5%);

a credere il 50% di ciò che comprendiamo (solo il 6,25%);

a ricordare il 50% di ciò che crediamo (solo il 3,125%).


Quante volte abbiamo parlato a lungo con i nostri atleti?

Cosa è rimasto delle nostre parole?

il 3,125% !!!!!!!!!!

Tutto il resto viene dimenticato


Allenare significa comunicare. Alcuni parlano ma comunicano poco e stentano ad entrare in relazione, altri invece, parlano troppo e lasciano poco tempo all’ascolto.


Ogni insegnante deve tener sempre presente l’importanza della sequenza:


ASCOLTO = DIMENTICO

VEDO = RICORDO

ESEGUO = IMPARO


L'insegnamento durante il gioco

L'allenatore deve essere molto abile ed attento nelle partite d’allenamento. La partita d’allenamento rappresenta il culmine della seduta, lo sviluppo finale di una buona azione di gioco di squadra. Le tecniche e gli esercizi a piccoli gruppi sono come pezzi di un mosaico ed insegnare a metterli in pratica durante la partita è come cercare di completare il mosaico. Aspettarsi che quei pezzi vadano da soli al loro posto, è eccessivo ottimismo. Per ottenere soddisfacenti e utili risultati, conviene stabilire:

– cosa insegnare;

– dove insegnare;

– come insegnare.


1)

Cosa insegnare

bisogna dedicarsi principalmente ad obiettivi rivolti al miglioramento del gioco di squadra.

Difesa: ridurre tempo e spazio; contrastare e coprire; difesa in massa.

Attacco: creazione e sfruttamento di spazi; passaggi e movimenti; attacco in massa.

Questo indipendentemente da una strategia di gioco. Ogni giocatore deve apprendere a comportarsi efficacemente in ogni situazione


Abituare i giocatori ad effettuare il giusto calcolo:

– tra sicurezza e rischio;

– delle possibilità; saper scegliere ed eseguire ciò che riesce meglio in una particolare situazione. (scelta migliore)


2)

Dove insegnare

i giocatori devono esercitarsi a realizzare azioni di gioco in ogni parte del campo. I miglioramenti del gioco di squadra in attacco dovrebbero ottenersi a partire dalla tre quarti difensiva del campo, allo stesso modo il miglioramento del sistema difensivo dovrebbe ottenersi partendo dalla tre quarti d’attacco. Ritengo che sia opportuno effettuare esercitazioni situazionali nelle diverse zone del campo ossia nelle zone dove vogliamo che questi comportamenti vengano eseguiti realmente in partita.


3)

Come insegnare

– controllo del gioco (es. se una squadra deve allenarsi a creare spazi sulla fascia centrale del campo allora l'allenamento deve limitarsi a quella zona);

– condizioni di gioco (es. se ci si deve concentrare sul passaggio veloce bisogna imporre il gioco di prima, ove possibile, e comunque un continuo movimento senza palla in anticipo sulla decisione del compagno per potergli dare la soluzione di passaggio ancora prima che riceva palla. Se si richiede uno scatto sull'appoggio bisogna imporre che il giocatore debba superare di corsa il compagno al quale ha passato la palla);

– bloccare il gioco. E' un metodo per dimostrare ai giocatori i vantaggi e gli svantaggi delle loro posizioni.

A questo proposito è necessario che:

a) sia fissato un segnale noto a tutti per bloccare il gioco (es. due colpi di fischietto, ma su questo punto sono convinto che il segnale debba essere necessariamente visivo in quanto in partita l’allenatore non può utilizzare il fischietto e quindi I giocatori devono riconoscere visivamente una situazione commune a tutti in modo che nel riconoscerla, tutti si comportino come stabilito in allenamento);

b) i giocatori si fermino per non alterare la situazione di gioco che si vuole correggere (conviene fermare il gioco per porre l’accento il tema trattato, ma non per trattare temi diversi).

– correggere e riprovare: dopo avere fermato il gioco è importante fare riprovare nel modo corretto quello che è stato fatto nel modo sbagliato.

– pensare ad alta voce: si tratta di un metodo mediante il quale l'allenatore pensa ad alta voce al posto del giocatore, anticipando le sue azioni. Questo metodo si usa spesso per rendere più efficace la ripetizione correttiva.

L’ALLENAMENTO E LA CRESCITA

Mediante l’allenamento si persegue il miglioramento delle capacità motorie. Alcune capacità possono essere allenate e migliorate altre possono essere educate e trasformate. Abbiamo già detto che non è possibile intervenire su una sola di esse senza influenzare positivamente o negativamente le altre. Nei giochi sportivi è significativa l'influenza delle varie capacità sull'efficacia del gesto sportivo, questo fatto ha prodotto la nozione di "regime di manifestazione". Il regime di manifestazione rappresenta il modo di manifestarsi di una capacità motoria (es. la resistenza in regime di velocità; la velocità in regime di forza), rappresenta anche il modo di manifestarsi nella mescolanza dei fattori dell'allenamento (es. la preparazione fisica nel regime tecnico, la preparazione tecnica nel regime tattico).

Le componenti della preparazione fisico-motoria sono:

– la preparazione fisica generale e multilaterale, che realizzata in modo particolare e globale, è particolarmente rivolta alle grandi funzioni dell'organismo, è molto adatta ai giovani;

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