Various - La vita Italiana nel Risorgimento (1846-1849), parte III стр 3.

Шрифт
Фон

Alla popolarità di Pio IX la congiura di Roma e l'occupazione di Ferrara giovarono; ma tre conseguenze si manifestarono subito: l'odio alla Corte e alla Curia, che espresso da pochi per le vie fin dal marzo nel grido: Viva Pio IX solo, divenne ora il grido di tutti; l'allargarsi del moto riformista, il quale, se in Roma aveva già quasi compiuta tutta la sua parabola ascendente, agitò ora nello stesso modo Napoli, Palermo, Milano, Torino, Firenze, e infine l'aspirazione nazionale a cacciar l'Austria dall'Italia, che, dissimulata finora sotto il velo delle riforme, proromperà fra breve con un entusiasmo irresistibile e darà, ripeto, tutto il suo genuino carattere alla rivoluzione iniziata coll'amnistia di Pio IX.

E comincia pure (se non sarebbe meglio dire: continua) l'equivoco fatale, per cui ogni atto, ogni parola del Papa si traggono ad un senso maggiore, più largo e in sostanza diverso, che non abbiano in realtà, e solo uno schiarimento ch'egli voglia dare del suo pensiero, de' suoi scrupoli o delle sue ripugnanze s'interpreta prima per un artificio e una vittoria dei gesuiti o degli austriacanti, poi per una sua defezione e finalmente per un vero e proprio tradimento alla causa italiana.

La Consulta di Stato, che per lui era il non plus ultra delle sue concessioni, si tira subito ad un principio di governo rappresentativo, e non sono i soli democratici e gli esaltati ad interpretarla così, ma gli stessi moderati, che della Consulta fanno parte. L'aver restituita a Roma una rappresentanza municipale pare al Papa un gran che e da doversene contentare i più esigenti. In quella vece la rappresentanza municipale chiede subito, come complemento necessario d'ogni riforma, la Costituzione, mentre d'altro lato cardinali, diplomatici, Gesuiti assediano Pio IX, perchè non si lasci andare alla corrente e profetizzano scismi, eresie, il finimondo, ad ogni nuova sua concessione.

Delle ambiguità, delle incertezze, dell'innanzi e indietro di questa bizzarra situazione, il satirico popolare romanesco dà torto agli altri e non al Papa:

Chè tra Erode e Pilato, Anna e Caifasso
Io, er Papa dirà, me chiamo gesso;
Cor una mano scrivo e l'antra scasso.

Ed anche il grande satirico toscano lo scusa:

Col parapiglia di questi anni addietro,
Oh remerebbe adagio anche San Pietro!

Se non che il Radetzky a Milano s'incarica esso d'accentuare le provocazioni del Metternich, fors'anco al di là delle intenzioni del principale; al Viva Pio IX la soldatesca austriaca risponde a fucilate; si massacrano vecchi, donne, fanciulli; sono quelli, che Massimo d'Azeglio chiamò i lutti di Lombardia; ed in Roma nella stessa protesta vedete uniti i nomi di Ciceruacchio e di Marco Minghetti e nella stessa chiesa a pregar pace alle anime delle vittime, democratici e consultori di Stato, la bizzarra principessa Belgioioso e la saggia contessa Antonietta Pasolini.

D'ora in poi gli eventi non si seguono più, ma s'accumulano, s'accavallano, come le onde d'un mare in tempesta, nè bastano neppur più le date a distinguerli, perchè esse pure si rincorrono, e si confondono le une sulle altre. Palermo insorge il 12 gennaio 1848; il 29 il Borbone di Napoli dà la costituzione; l'8 febbraio l'annuncia Carlo Alberto; il 17 il Granduca di Toscana; il 22 Parigi caccia gli Orléans e proclama la repubblica; il 13 marzo la stessa fedelissima Vienna insorge e manda a rotoli quell'onniveggente Principe di Metternich, che era persuaso d'aver imbrigliato il mondo per sempre; il 18 marzo Milano, e dopo una lotta eroica caccia gli Austriaci; il 22 Venezia, e l'Austriaco Zichy si perde d'animo dinanzi a un filologo e a un avvocato, a Tommasèo ed a Manin; il 29 marzo Carlo Alberto passa il Ticino.

Mi fermo, signore, chè non abbiate a dire che io sto compilandovi un calendario. Ma appunto questa ressa incalzante di date, questa rapidità vertiginosa di eventi sono la caratteristica principale di questo tempo e spiegano meglio di molte parole il delirio, la febbre, il tumulto, che investono, sconvolgono e trascinano tutto e tutti. In men di tre mesi l'Italia è costituzionale, la lotta per l'indipendenza è cominciata, l'Europa è in fiamme.

Pensate ora quello che doveva passare nell'animo di Pio IX, nell'animo di quel povero curato di campagna, quando, contemplando dall'alto del Quirinale l'universale pandemonio, che gli turbinava dinanzi, e rientrando in sè stesso, doveva dirsi: «e sono io, proprio io, che ha dato le mosse a tutto questo! tutti questi popoli si rovesciano l'uno contro l'altro, acclamando il mio nome! sono io la prima favilla, che ha fatto divampare questo incendio!»

Se non si tien conto di questo smarrimento angoscioso dell'animo di Pio IX; se non si tien conto del dubbio terribile, che lo travaglia, d'avere per un fine politico messa in pericolo la religione; se la sua defezione seguente, la quale fu certo una delle cagioni principali della rovina di tutto il moto italiano ed europeo del 1848, si vuole arrecare o tutta all'insita e insuperabile contraddizione, che è fra il dogma e la libertà, fra il Papato e l'Italia, o tutta alla malafede e alla dappocaggine di Pio IX, che tratto dalla vanità delle lodi e degli applausi non chiede di meglio che farsi strumento ad una tregenda d'inganni per meglio dominare le coscienze e ribadire la servitù dell'Italia, non si comprende Pio IX, nè si è equanimi e giusti verso gli uomini politici, che da prima gli si accostarono, nè si valutano i fatti come sono. Appunto perchè quella contraddizione esisteva (non assoluta, perchè nulla v'è d'assoluto nei fatti umani) appunto perchè quella contraddizione esisteva ed esiste, era ed è naturale ancora, che vi fosse allora e che vi sia ora, chi credeva e chi crede alla possibilità di toglierla di mezzo o di conciliarla. Appunto perchè Pio IX non è un Napoleone, come diceva egli stesso, bensì un povero curato di campagna, tanto più sono palesi così la sua imparità alla mole di eventi, che gli si rovesciò addosso, e la sua imprevidenza, come la sua buona fede e la sua innocente meraviglia, il suo accusar tutti di ingratitudine, le sue esitanze, i suoi inutili tentativi di fermarsi e di retrocedere e finalmente la sua defezione.

A questo tragico momento della sua vita, in cui miseramente affondarono la sua gloria, il suo nome, ogni sua benemerenza patriottica, quello stesso ideale forse, sia pure irraggiungibile, ch'egli avea creduto di rappresentare (e che altro sono, del resto, la vita e la storia se non una continua corsa verso ideali irraggiungibili?) a questo tragico momento della sua vita la reazione era lì pronta a spalancargli le braccia ed egli, da quel debole uomo che era, vi si gettò, vinto, disilluso, sottomesso, pentito.

Sbaglierò, ma questo, secondo me, è il Pio IX della storia, non quel machiavellico tiranno a nativitate, che radicaleggianti e mazziniani ci dipingono; non quella vittima sacra all'eccidio e perciò appunto inebriata d'applausi e coronata di fiori dai liberali d'ogni tinta, che ci è rappresentata dal Padre Bresciani nell'Ebreo di Verona e da tutta la massoneria gesuitica e gesuitante; non quell'ombra vana, fatta di nulla, mai esistita nella realtà e nella storia, ma soltanto in una aberrazione momentanea della fantasia popolare, che il Cattaneo ed il Saffi pretendono, e i cui errori e le cui colpe i radicali e i repubblicani attribuiscono tutte, per odio di partito, ai riformisti ed ai moderati, e questi alla lor volta attribuiscono tutte ai radicali e ai repubblicani, come se buona parte di quegli errori e di quelle colpe non spettasse rispettivamente agli uni ed agli altri, e come se i retrogradi, gli austriacanti, la Corte, la Curia Romana ed i Gesuiti non avessero approfittato egualmente degli errori e delle colpe di tutti, per riconquistare il terreno, che le prime mosse di Pio IX aveano fatto perdere loro e, a quel che pareva, per sempre.

Ваша оценка очень важна

0
Шрифт
Фон

Помогите Вашим друзьям узнать о библиотеке

Скачать книгу

Если нет возможности читать онлайн, скачайте книгу файлом для электронной книжки и читайте офлайн.

fb2.zip txt txt.zip rtf.zip a4.pdf a6.pdf mobi.prc epub ios.epub fb3

Похожие книги