Calore - Amy Blankenship страница 2.

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“Non credo di aver bisogno di altri farmaci.” sospirò Micah. Aveva molte cose da fare. Il solo fatto di non aver ancora visto Alicia gli faceva più male delle ossa rotte.

“Ed ecco perché non sei tu il medico.” La signora Tully era contenta che lui avesse ancora quello strano senso dell’umorismo...una volta iniziato a guarire, ne avrebbe avuto bisogno.

Micah ringhiò piano quando l’ago affondò nel suo braccio e dovette distogliere lo sguardo. Odiava prendere ordini da chiunque e quello di cui aveva bisogno era rintracciare sua sorella. Tutti uscirono dalla stanza quando lei estrasse la siringa vuota dal braccio.

La signora Tully li guardò e poi si voltò verso Micah, che era già addormentato. La famiglia era felice che lui fosse a casa, ma la verità era che...lei era preoccupata per il puma. Le sue ferite erano così gravi da essere sorpresa che fosse ancora vivo.

Entrambe le sue ginocchia erano state lacerate dai proiettili, le costole rotte erano state colpite di continuo per un certo periodo di tempo. Sembrava anche che la schiena fosse stata colpita da una specie di frusta. Era disidratato, malnutrito, e aveva un’infezione diffusa nel sangue. Gli avrebbe dato della penicillina se fosse stato umano, ma purtroppo... gli antibiotici umani non avevano alcun effetto sulle creature paranormali.

Anche se i mutanti guarivano molto velocemente...ciò non significava che non potessero subire danni permanenti...o ferite mortali. Sarebbe stato fortunato se fosse sopravvissuto all’infezione.

Con la coda dell’occhio guardò Michael, che non se n’era andato ed era rimasto seduto sulla sua sedia. La signora Tully decise di lasciarlo in pace. Aveva molta stima di Michael e se lui voleva restare non lo avrebbe cacciato. Era uno dei tanti che andava spesso da lei, ma più per farle curare le ferite degli altri che le proprie.

Con un sospiro, la signora Tully sistemò i suoi strumenti e si alzò. Con un lieve cenno verso Michael, lasciò silenziosamente la stanza.

Michael sapeva che era ora di andarsene...stava solo aspettando che la propria rabbia svanisse. Alicia era una peste, ma Damon non avrebbe mai dovuto portarla in mezzo ad una sparatoria simile. Poteva ancora vedere lo sguardo possessivo sul volto di Damon quando le aveva avvolto le braccia intorno, e si chiese se la storia stesse per ripetersi.

Il suo sguardo tornò verso ciò che rimaneva di Micah e l’immagine di Alicia che piangeva mentre teneva la mano a suo fratello tornò a tormentarlo. Un’altra immagine balenò nella sua mente...l’immagine di Dean che afferrava la sua mano e la posava su Kane per non farlo morire. Grazie a lui e a Dean...le ferite di Kane erano guarite proprio davanti a loro.

Michael non ci aveva mai pensato, ma aveva visto Syn fare cose del genere in passato. Un episodio in particolare era impresso nella mente di Michael...era stato così tanto tempo fa, ma non lo aveva dimenticato.

Fu durante una delle loro tante escursioni itineranti, in cui incontrarono una bambina ferita. Sorrise dolcemente ricordando le reazioni di Damon e Kane alla bambina. Aveva una gamba rotta e diversi lividi che erano in fase di guarigione.

La bambina insisteva nel dire di essere caduta da sola, ma i ragazzi sapevano che non c’era niente nella radura che avrebbe potuto causarle quelle ferite. Quando Damon si inginocchiò davanti alla bambina e cominciò a costringerla a dire la verità, Syn lo aveva allontanato dicendo “Tu non farai questo ad un innocente.”

Si erano offerti di riportarla a casa, ma percepirono immediatamente l’odore della paura che cresceva nella bambina. Ma non era la paura per loro, era la paura di andare a casa che faceva battere il cuore della bambina. Anche se la bambina non aveva detto niente, Michael capì che i suoi genitori erano i responsabili di tutte quelle ferite...non solo della gamba rotta.

Syn non disse nulla alla bambina e le asciugò le lacrime. Invece, le chiese dei suoi fratelli e lei rispose che non ne aveva. Iniziò a parlare di sua nonna che viveva in montagna ed i suoi occhi brillavano d’amore per lei.

Mentre parlava, Syn aveva messo la mano sulla gamba ferita della bambina. Quando lei finì la sua storia, non solo la gamba era guarita, ma tutti i lividi erano scomparsi. Fu allora che Syn aveva davvero sconvolto Michael. Mentre Kane prendeva la bimba in braccio e cominciò a giocare con lei, Syn si avvicinò a lui e Damon.

Guardando Damon disse “Non dovrai mai alterare la mente di un bambino...tranne stavolta. Non ha bisogno di ricordare le percosse, ma ricorderà la morte dei suoi genitori.” I suoi occhi divennero così freddi quando aggiunse “In un incendio.” Con ciò, Syn si voltò e camminò lungo il sentiero che ovviamente portava a casa della bambina.

Kane non nascose di voler tenere la bimba con sé e allevarla come sua...aveva sempre avuto un debole per i bambini. Tutti avevano un debole, ma Kane di più. Avrebbe comprato un intero negozio di giocattoli se facevano i capricci... e capitava...qualche volta. Tuttavia, Syn aveva insistito nel fare la cosa giusta e portò la bambina dalla sua amata nonna.

Quando il sole sorse il mattino successivo, nel villaggio si diffuse subito la voce di una casa bruciata al suolo. Furono trovati i resti di un uomo e una donna ma il figlio, una bambina, non c’era.

I quattro uomini avevano lasciato rapidamente il villaggio a cavallo, dirigendosi verso quelle che ora sono conosciute come le Alpi Svizzere. Dopo aver consegnato la bimba alla sua famiglia, Syn aveva dato alla nonna una lettera e un sacchetto di monete d’oro mentre scambiava qualche parola con lei. L’anziana donna sorrise e abbracciò Syn prima di prendere la nipote in braccio.

Sebbene Syn non avesse mai detto nulla, sapevano che era lui il responsabile della morte dei genitori della bimba. Ancora oggi Michael tremava quando ci pensava troppo. L’etica di Syn si rifiutava di lasciare che un bambino subisse un tale supplizio e, se avesse potuto fare qualcosa a riguardo...lo avrebbe fatto. A Syn non interessava chi fossero i genitori o cosa rappresentassero. Lui riteneva che i genitori violenti non meritassero niente di meno di ciò che farebbero ai propri figli.

Quando Michael aveva chiesto a Syn riguardo la guarigione della bambina, Syn gli aveva rivolto un sorriso paziente.

“Il potere risiede nella tua anima immortale. Rispetto all’immortalità...tu sei ancora un bambino, quindi buona parte del tuo potere è ancora dormiente. Con il passare del tempo, quel potere crescerà. Riguardo a quale potere avere...solo la tua anima può sceglierlo. Se la guarigione è il potere che la tua anima invoca, allora tutto quello che devi fare è desiderarlo fortemente.”

Guardando di nuovo verso il puma ferito, capì. Vedere Alicia piangere in quel modo era una motivazione più che sufficiente per desiderarlo fortemente. Michael si alzò lentamente e si avvicinò a Micah. Mentre avanzava, poteva percepire l’infezione che iniziava ad impossessarsi del corpo del puma. Se fosse successo qualcosa al puma, sapeva che Alicia avrebbe pianto e lui non voleva che accadesse.

Michael posò la mano sul petto di Micah e ricordò le sensazioni che aveva provato quando lui e Dean avevano toccato Kane. Concentrandosi sul proprio bisogno di vedere Alicia sorridere, sentì quel bisogno scorrere da sé verso colui che sapeva che poteva renderla felice. Micah cominciò a brillare e Michael aspettò per vedere se fosse in grado di vedere l’anima di Micah come aveva fatto con Kane. Dopo un attimo, si rese conto che era stato il potere di Dean a farlo, non il suo.

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