Морган Райс - La Notte dei Prodi стр 12.

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Percepì sua figlia Kyra che volava in aria, diretta lì, destinata a prendere il comando al suo posto. Duncan doveva morire in quel momento.

Ma mentre stava lì inginocchiata Lorna raccolse il potere dell’universo e lo implorò di cambiare il fato, di modificare il destino di Duncan. Dopotutto Duncan era stato l’unico e solo sincero amico di suo padre, re Tarnis, anche quando tutti gli altri gli avevano voltato le spalle. Duncan era quello a cui suo padre si era rivolto per chiedergli di andare a salvarla. Per suo padre, glielo doveva. E poi, dentro di sé, sentiva che forse in Duncan poteva essercene ancora per un’altra epica battaglia.

Lorna fece a braccio di ferro con il fato, sentendo che si trattava di una lotta estenuante. Sentì un’epica battaglia di spiriti che le imperversava dentro mentre lottava con poteri con i quali non avrebbe mai dovuto lottare. Poteri pericolosi. Poteri che potevano ucciderla. Il fato dopotutto non era cosa de prendersi alla leggera.

Mentre lottava, Lorna sentiva che la vita di Duncan era appesa a un filo. Alla fine collassò, esausta, ansimando, e subito una risposta giunse a lei: era sia di vittoria quanto di fallimento. La vita di Duncan sarebbe stata prolungata, ma solo per poco. Gli sarebbe stata concessa un’ultima battaglia, gli sarebbe stato concesso di rivedere sua figlia, la sua vera figlia, gli sarebbe stato concesso di morire tra le armi. Almeno era qualcosa.

Lorna tremava, si sentiva male, era oppressa dai poteri contro i quali aveva lottato. Le bruciavano le mani e alla fine le apparve un lampo, un sensazione mai provata prima, e si sentì rigettata dal potere della stessa. Cadde di schiena qualche passo più in là.

Merk la aiutò rapidamente a rimettersi in piedi, debole e ricoperta di sudore freddo.

A pochi metri da lì Duncan giaceva immobile e Lorna si sentì sopraffatta dalla magia di ciò che aveva richiamato.

“Mia signora, cos’è successo?” chiese Anvin.

Lei lottò per fare chiarezza nella propria mente, per trovare le parole.

Nel silenzio Aidan si fece avanti e si portò disperato davanti a lei.

“Mio padre vivrà?” la implorò. “Ti prego, dimmelo.”

Lorna, sul punto di svenire per la stanchezza, raccolse le forze per annuire debolmente proprio prima di perdere i sensi.

“Vivrà, ragazzo,” disse. “Ma non a lungo.”

CAPITOLO UNDICI

Aidan provava vergogna, ma per quanto ci provasse non riusciva a smettere di piangere. Si era ritirato all’estremità del campo, in una grotta ai confini del prato, sperando di essere solo e non volendo che nessuno degli uomini lo vedesse in lacrime. Solo Bianco sedeva ai suoi piedi, mugolando accanto a lui. Avrebbe voluto mettere un freno alle sue lacrime, ma non ne era capace, sopraffatto dal dolore per la ferita di suo padre.

Vivrà, ma non a lungo.

Le parole di Lorna gli riecheggiavano nella testa e Aidan avrebbe voluto poterle cancellare. Avrebbe dato qualsiasi cosa perché suo padre potesse vivere per sempre.

La Notte dei Prodi

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Морган Райс
Un fantasy pieno zeppo di azione che sicuramente verrà apprezzato dai fan dei precedenti romanzi di Morgan Rice insieme ai sostenitori di opere come il CICLO DELL’EREDITÀ di Christopher Paolini.. Amanti del fantasy per ragazzi divoreranno quest'ultima opera della Rice e imploreranno di averne ancora
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