Oreste Maria Petrillo - Una Linea Sottile стр 3.

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<<Avanti>>. Richard Smithson, come al solito, è dietro alla sua scrivania padronale in mogano, intento a sorseggiare un caffè.

Il socio fondatore dello studio che occupa la parte est del palazzo, un uomo attempato con un fisico asciutto e i capelli argentei folti, è un astuto bastardo che nei trascorsi trentacinque anni ha dominato la scena del diritto societario in città. Un capo e mentore che ha speso gli ultimi cinque anni supervisionando la mia formazione e ad inculcarmi quellidea che sta alla base di qualsiasi avvocato in gamba: in aula i risultati sono gli unici a contare.

Una mentalità che oggi ha dato i suoi frutti.

<<Volevi vedermi?>>

<<Immagino che, se quel foglio che hai in mano è quello che credo, dovrò farti i complimenti>>, sorride sornione.

<<Se ai complimenti ci aggiungessi un buon benefit sarebbero più graditi>>

<<Ti pago anche troppo per i miei gusti>>, risponde con una smorfia esasperata.

<<E che gusti>>, replico avanzando. La tirchieria di questuomo verso i propri dipendenti è nota in tutto lorbe terracqueo in cui vi sia un tribunale.

<<Siediti pivello, ti devo parlare>>. Mi fece accomodare sulle poltrone foderate di pelle sintetica di fronte alla scrivania. Quanto le adoro. Porgo a Smithson la sentenza appena ritirata in cancelleria e lui inizia a leggerla pigramente alternando placidi segni di approvazione ad un aplomb spettacolare.

In quelle poche pagine cè il riassunto delle mie attività processuali. La società da noi difesa era stata citata per un risarcimento epocale da parte di una grossa azienda di autotrasporti che lamentava di essere stata danneggiata dalle protuberanze metalliche arrugginite del magazzino dei suoi clienti. La situazione era chiara e avevamo torto marcio. Pertanto, ho chiamato la controparte per trovare un accordo ed evitare il processo.

È stato allora che il fiuto è venuto in soccorso. È stato allora che ho calcolato il variare del vento.

Ogni società ha un amministratore che la rappresenta, anche in un giudizio civile o penale e i nostri avversari non facevano eccezione, tranne che per una cosa.

Il nome dellamministratore che ci ha citati non era lo stesso presente sullo statuto della società. Dopo una breve indagine è venuto fuori che il vecchio gerente aveva dato le dimissioni appena un mese prima della vicenda e che il suo sostituto ha dato fuoco alle polveri prima ancora di essere nominato ufficialmente, quindi senza alcuna autorità legale al tempo dellinizio della causa. Lidea mi era venuta al telefono con la segretaria della controparte. Al sentire il nome sbagliato la donna aveva avuto una titubanza, unesitazione di troppo che mi ha messo sulla strada giusta.

<<Perché hai chiesto una seconda visura camerale?>>, chiede Smithson di sottecchi, <<Non ti bastava quella dataci dai clienti?>>.

Mi stendo sullo schienale della poltrona.

<<E da quando noi ci fidiamo dei clienti?>>, domando.

Richard annuisce assottigliando gli occhi e congiunge le mani lanciando uno sguardo oltre le lastre di vetro della sua finestra che offrono come spettacolo tutta Londra.

<<Allora di cosa volevi parlarmi?>>

Smithson rigira la poltrona e mi guarda fisso negli occhi.

<<Di tanti, tantissimi soldi>>.

Capitolo 2

Riccardo Ferrari

Le persone di successo hanno l'abitudine di fare le cose che i falliti non fanno. Anche a loro non piace necessariamente farle. Però la repulsione si piega alla forza della determinazione.

Questa frase di E. M. Gray ha condizionato la maggior parte della mia vita. Come avvocato e come ex atleta ho sempre pensato che si dovesse ricercare sempre la perfezione. Meglio puntare alle stelle e colpire la luna, che puntare al terreno e colpire i piedi!

È lunedì. Come ogni giorno mi sveglio alle 6:00 per andare ad allenarmi prima di vestire i panni del penalista.

Ormai sono abituato ai sermoni non richiesti dei frustrati che pronunciano la parola capolinea o fallimento in mia presenza. Sono sempre stato circondato, fin dai tempi del liceo, da persone che credevano di saperla più lunga di me.

Sì, va beh, ora ti alleni, ma aspetta di iscriverti alluniversità e vedrai; Quando dovrai lavorare non avrai più tempo; Quando avrai una famiglia non riuscirai più a pensare al tuo fisico, a sentir loro avrei dovuto smettere di allenarmi più di dieci anni fa, invece sono ancora qui: dopo il liceo, dopo luniversità e nonostante il lavoro! Aspetto cosa vorranno inventarsi più avanti...

La verità è che quando fai qualcosa che agli altri non riesce, stai minando ben bene la loro realtà e per timore, ti attaccano, sminuendoti. Oggi giorno le opinioni rappresentano la merce più a buon mercato!

Vado nella mia stanza adibita a palestra, accompagnato dal mio personal trainer, Lucky, un cuccioletto instancabile di Epagneul Breton e inizio a tirare pugni al sacco... spesso lo faccio quando devo pensare alla soluzione per un caso difficile... Continuo il workout con qualche esercizio di pesistica e vado a fare una doccia per poi, finalmente, avere la mia meritata colazione! Non ho mai capito come fanno alcune persone a rinunciare a questo fantastico momento della giornata: per me, iniziare la giornata senza la colazione, equivale a guidare lauto senza metterci la benzina.

Scelgo attentamente il vestito e la cravatta da indossare - devo dire che sono stato ben istruito dalla mia fidanzata, Maya, ora allestero per lavoro, perché prima ero una frana nellabbinare i colori - e mi avvio con lo scooter al Tribunale, un grosso grattacielo di vetro, aula penale, secondo piano.

Mentre aspetto il mio turno durante la lunga attesa per prendere lascensore - di solito vado a piedi, ma oggi ho la borsa stracolma - ricordo quando ero ancora un principiante praticante avvocato e, intimorito, mi accingevo a conoscere questo mondo col mio primo dominus: un avvocato anziano uscito direttamente dalla penna di un regista di teatro napoletano del secolo scorso, un procuratore partenopeo molto folcloristico che confondeva limprovvisazione con la procedura e la fantasia con la retorica.

In ascensore, pieno più del limite massimo consentito, ascolto i discorsi degli avvocati e dei tanti azzeccagarbugli che affollano quotidianamente i corridoi di questo immenso edificio.

Osservo i linguaggi non verbali del corpo: un bravo penalista deve essere anche un valente psicologo. Ascolto due praticanti che si lamentano dellesame di abilitazione e ritorno con la mente alla mia pratica legale quando anche io sono passato sotto la mannaia dellesame di abilitazione. Un modo per i Consigli dellOrdine di avere il controllo sul mondo del lavoro e sui loro sottoposti.

Entro in aula prima di tutti: non sono mai riuscito a prenotarmi per primo anche quando entravo col personale di servizio e, come è consuetudine nelle Corti di Napoli, trovo in lista avvocati ai primi posti delle cause, ovviamente non presenti...

Mi sono sempre chiesto il segreto di questo dono dellubiquità! Avvocati ancora sotto le lenzuola che, con la forza della visualizzazione, risultano prenotati prima degli altri Mi metto in lista come quarto. Mi accomodo in seconda fila per lasciare i primi posti ai legali fantasma "prenotati" prima di me e inizio a leggere un libro del mio autore preferito, provvidamente portato in borsa per non annoiarmi: La giuria di John Grisham.

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