Карло Гольдони - Трактирщица / La locandiera. Итальянский шутя стр 4.

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CAVALIERE: Dà la mia biancheria al mio cameriere, o la metta lì, in qualche luogo[34]. Non cè bisogno di fare tutto da sola.

MIRANDOLINA: Oh, io non mi stanco mai, quando servo Cavaliere di così alto merito.

CAVALIERE: Bene, bene. (Donne! Tutte così). (Da sé.)

MIRANDOLINA: La metterò di là.

CAVALIERE: Sì, dove vuole. (Con serietà.)

MIRANDOLINA: (Oh! Quanto è duro. Ho paura di non far niente). (Da sé.)

CAVALIERE: (I pazzi sentono queste belle parole, credono alle donne che le dicono, e cascano). (Da sè.)

MIRANDOLINA: A pranzo, che cosa comanda? (Ritornando senza la biancheria.)

CAVALIERE: Mangerò quello che ci sarà.

MIRANDOLINA: Voglio sapere il suo gusto. Se Le piace una cosa più dellaltra, lo può dire con libertà.

CAVALIERE: Se vorrò qualche cosa, lo dirò al cameriere.

MIRANDOLINA: Ma in queste cose gli uomini non hanno lattenzione e la pazienza che abbiamo noi donne. Se le piace qualche salsetta, lo dica a me.

CAVALIERE: La ringrazio: ma neanche per questo verso[35] Lei riuscirà a far con me quello che ha fatto con il Conte e con il Marchese.

MIRANDOLINA: Che dice della debolezza di quei due cavalieri? Vengono alla locanda per alloggiare, e pretendono poi di voler fare allamore con la locandiera. Abbiamo altro in testa noi. Cerchiamo di fare il nostro interesse; se diamo loro delle buone parole, lo facciamo per tenerli a bottega; e poi, io, quando vedo che mi corteggiano, rido come una pazza.

CAVALIERE: Brava! Mi piace la Sua sincerità.

MIRANDOLINA: Oh! non ho altro di buono, che la sincerità.

CAVALIERE: Ma però, con quelli che La corteggiano, sa fingere.

MIRANDOLINA: Io fingere? Guardimi il cielo. Domandi un po a quei due signori che sono innamorati di me, se ho mai dato loro un segno daffetto. Se ho mai scherzato con loro in maniera frivola. Non li caccio via, perché il mio interesse non lo vuole, ma poco meno. Questi uomini non li posso vedere. Non mi piacciono neanche le donne che corrono dietro agli uomini. Vede? Io non sono una ragazza. Ho qualche annetto; non sono bella, ma ho avuto delle buone occasioni; eppure non ho mai voluto sposarmi, perché amo infinitamente la mia libertà.

CAVALIERE: Oh sì, la libertà è un gran tesoro.

MIRANDOLINA: E tanti la perdono stupidamente.

CAVALIERE: So io ben quel che faccio. Alla larga[36].

MIRANDOLINA: Ha moglie, Signore?

CAVALIERE: Per fortuna no. Non voglio donne.

MIRANDOLINA: Bravissimo. Si conservi sempre così. Le donne, signore Basta, a me non tocca[37] a dirne male.

CAVALIERE: Lei e la prima donna, che parla così.

MIRANDOLINA: Le dirò: noi altre locandiere vediamo e sentiamo molte cose diverse; e in verità compatisco quegli uomini, che hanno paura del nostro sesso.

CAVALIERE: (È curiosa questa[38]). (Da sé.)

MIRANDOLINA: Se mi permette (Finge voler partire[39].)

КОНЕЦ ОЗНАКОМИТЕЛЬНОГО ОТРЫВКА

MIRANDOLINA: Se mi permette (Finge voler partire[39].)

CAVALIERE: Deve partire?

MIRANDOLINA: Non voglio essere noiosa.

CAVALIERE: No, mi fa piacere; mi divertisce.

MIRANDOLINA: Vede, signore? Così faccio con gli altri. Mi fermo per qualche momento; sono piuttosto allegra, dico delle barzellette per divertirli, e loro subito credono e mi fanno i cascamorti.

CAVALIERE: Questo accade, perché ha buona maniera.

MIRANDOLINA: Troppi complimenti, Signore. (Con una riverenza.)

CAVALIERE: E loro sinnamorano.

MIRANDOLINA: Guardi che debolezza! Innamorarsi subito di una donna!

CAVALIERE: Questa io non lho mai potuta capire.

MIRANDOLINA: Bella fortezza! Bella virilità!

CAVALIERE: Debolezze! Miserie umane!

MIRANDOLINA: Questo è il vero pensare degli uomini. Signor Cavaliere, mi dia la mano.

CAVALIERE: Perché?

MIRANDOLINA: La prego! è pulita la mia mano[40].

CAVALIERE: Ecco la mano.

MIRANDOLINA: Questa è la prima volta, che tengo la mano di un uomo, che pensa veramente da uomo.

CAVALIERE: Via, basta così. (Ritira la mano.)

MIRANDOLINA: Ecco. Non sarà mai possibile dare la mano a quei due signori. Subito penseranno che mi piacciono. Non gli darei una semplice libertà, per tutto loro del mondo. Non sanno vivere. Oh benedetto in conversare alla libera! senza attacchi, senza malizia, senza tanti ridicoli complimenti. Scusi, parlo troppo. Dove posso servirla, mi comandi con autorità, e avrò per lei quellattenzione, che non ho mai avuto per alcuna persona di questo mondo.

CAVALIERE: Per quale motivo ha tanta parzialità per me?

MIRANDOLINA: Perché, oltre[41] il suo merito, oltre la sua nobiltà, sono almeno sicura che con lei posso stare con libertà, perché non farà cattivo uso delle mie attenzioni, non mi tormenterà con pretensioni ridicole.

CAVALIERE: (Che diavolo ha lei di stravagante, chio non capisco!). (Da sé.)

MIRANDOLINA: (A poco a poco lo addomesticherò). (Da sé.)

CAVALIERE: Orsù, se ha da fare, non deve restare per me.

MIRANDOLINA: Sì signore, vado a fare le faccende di casa. Se comanderà qualche cosa, manderò il cameriere.

CAVALIERE: Bene Se qualche volta viene anche Lei, la vedrò volentieri.

MIRANDOLINA: Io veramente non vado mai nelle camere dei forestieri, ma da lei ci verrò qualche volta.

CAVALIERE: Da me Perché?

MIRANDOLINA: Perché, Signore, Lei mi piace moltissimo.

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