Lisa Masoni - I Beati стр 2.

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I beati assomigliano ad un fiore con otto petali.

- Le “beatitudini” sono un invito di Gesù agli uomini, per costruire il regno di Dio sulla terra.

- Le “beatitudini” sono un invito di Gesù agli uomini per la salvezza.

Penso che le beatitudini non siano riservate soltanto ai cristiani ma a tutti gli uomini della terra, nessuno escluso, indipendentemente dalla loro fede, cultura e nazionalità. Le beatitudini hanno una dimensione universale.

BEATI I POVERI IN SPIRITO

1°. Beati (felici) poveri in spirito – Per forza dobbiamo porci la domanda:

Chi sono i poveri in spirito?

San Luca scrive soltanto “Beati poveri”

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“i poveri in spirito”makárioi hoi ptôchoi tôi pneúmati

Chi sono veramente i poveri del mondo?

Ricchi che abbondano nelle cose materiali ma sono senza Dio? O poveri che muoiono di fame ma sono con Dio? Secondo la Bibbia i veri poveri sono le persone che vivono senza Dio. Nella Bibbia sono chiamati stolti, stupidi

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Qui non c'entra avere o non avere!

ma

Essere o non essere!

“Beati i poveri in spirito” riguarda la nostra relazione con Dio!

“I poveri in spirito” - in lingua greca makárioi hoi ptôchoi tôi pneúmati dove ptohoj, significa non soltanto i poveri, ma anche i mendicanti, i barboni che chiedono le elemosine, le persone degne di pietà. Interessante è che ptohoj unite con pneumati, in questo caso significa i poveri che chiedono l'elemosina spirituale perché sono consapevoli che non sanno niente, per questo cercano la sapienza di Dio. Questo atteggiamento, come già ho scritto prima, non dipende dalla ricchezza o dalla povertà materiale, ma è un atteggiamento del cuore. “I poveri in spirito” sono ‘anawim YHWH cioè gli umili davanti a Dio. In questa prospettiva,“i poveri in spirito” sono più ricchi di tutti, perché possiedono Dio che ha valore più grande di tutto, ha valore eterno cioè senza inizio e senza fine. Propongo di leggere la preghiera di Santa Teresa d'Avila:

“Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta! Il tuo desiderio sia vedere Dio, il tuo timore, perderlo, il tuo dolore, non possederlo, la tua gioia sia ciò che può portarti verso di lui e vivrai in una grande pace”

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Un altro esempio ideale per noi è San Francesco d'Assisi

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ma

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ma

dal momento in cui ha incontrato Dio, tutto quello che possedeva non contava niente per lui, per questo dice:

“Deus meus et omnia” - “Dio mio e mio tutto”.

Al centro della sua spiritualità è proprio la povertà, quella materiale e quella spirituale, che ha la sua sorgente nella fiducia e nella provvidenza di Dio.

- Beati i poveri in spirito – la loro ricchezza è Dio solo!

- Beati i poveri in spirito – desiderano soltanto Dio.

- Beati i poveri in spirito – si fidano totalmente di Dio.

- Beati i poveri in spirito – al centro della loro vita è Dio.

- Beati i poveri in spirito – si abbandonano totalmente a Dio.

- Beati i poveri in spirito – scelgono Dio liberamente.

In questo momento possiamo porci una domanda: da dove i poveri in spirito sanno tutto questo? La risposta sembra semplice: dalla conoscenza di Dio. Più Lo conoscono più sono poveri in spirito.

Da dove attingono l'ispirazione?

Da Gesù - Figlio di Dio che è diventato uomo!

San Paolo questo ci spiega nell'Inno cristologico

:

“[1] Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, [2] rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. [3] Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, [4] senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.

[5] Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, [6] il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; [7] ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, [8] umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. [9] Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; [10] perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; [11] e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre”

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Vediamo che la povertà spirituale è legata strettamente all'umiltà. Gesù questo ci spiega attraverso le immagini:

1 Betlemme

2 la croce

3 l'Eucaristia.

In questi tre posti Gesù ci insegna che cosa significa essere “i poveri in spirito” oppure meglio dire “i ricchi in spirito”.

BEATI GLI AFFLITTI

2°. Beati (felici) gli afflitti – gli afflitti significa i tristi in lutto. Arriviamo così a un paradosso

FELICI = TRISTI IN LUTTO!

o

FELICI?

o

TRISTI?

Ma nello stesso momento FELICI E TRISTI?!... come se nello stesso momento avessimo detto SI e NO! Oppure nello stesso momento saremmo andati a sinistra ed a destra!

Vero! Assurdo!

Impossibile!

Dobbiamo sapere che la Bibbia è piena di “assurdi”, di cose che si contraddicono. Anche in questo caso sembra che non sia possibile che i tristi possono essere felici.“I beati tristi, in lutto”; penso che nessuno di noi, io sicuramente, abbia visto durante un funerale qualcuno che era felice. Si ride durante le feste, matrimoni, ma durante i funerale? No!

“I beati afflitti” in lingua greca makarioi oi penthountes indica le persone che piangono su qualcosa. La domanda si pone da sola:

Su che cosa piangono i beati afflitti?

Perché sono malati?

Perché non sono considerati?

Perché hanno perso il lavoro?

Perché sono stati umiliati?

Perché non sono riusciti a fare qualcosa?

Perché hanno perso i soldi?

Perché sono stati derubati?

Perché hanno preso un voto negativo a scuola?

Perché sono tristi?

Prima di andare avanti propongo a ciascuno di noi di rispondere alla domanda: Per quale motivo ci rattristiamo?

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7....................................................................................................

La tristezza possiamo dividere in due tipi:

1. La tristezza che proviene da Dio, positiva – i beati sono tristi perché soffrono per colpa del male e del peccato che esistono nel mondo. La tristezza che porta alla conversione. La tristezza che porta verso la felicità, verso Dio.

I Beati

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Lisa Masoni
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